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Rapporto interventi-mortalità: la cardiochirurgia anconetana sul podio d'Italia

La Cardiochirurgia del Lancisi sul podio nazionale per i bypass aortocoronarici. Sono i dati ufficiali del Programma Nazionale Esiti di Agenas

La Cardiochirurgia del Lancisi sul podio nazionale per i bypass aortocoronarici. Sono i dati ufficiali del Programma Nazionale Esiti di Agenas relativi agli interventi di bypass aortocoronarico a posizionare la Cardiochirurgia della Regione Marche sul podio nazionale per numero di interventi (302) e mortalità (1,1%) nell’anno 2018. In terza posizione dopo le Cardiochirurgie del Gemelli di Roma e di Salerno, ma ben avanti alle più blasonate Lombarde, Emiliane e Toscane, la Cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Ancona continua a produrre risultati di eccellenza. Il Professor Marco Di Eusanio, Direttore della Cardiochirurgia del Lancisi – Ospedali Riuniti di Ancona commenta così il risultato «Credo siano diverse le ragioni alla base del risultato ottenuto. In primis l’altissimo volume chirurgico della nostra Unità. Volume, performance e risultati sono variabili fortemente associate in chirurgia. Chi fa di più ha più esperienza e genera migliori risultati. Non posso poi non menzionare il valore del team composto da medici, perfusionisti , fisioterapisti,  infermieri operatori sanitari che tutti i giorni lavorano sul paziente. Nell’ambito medico abbiamo giovani chirurghi e anestesisti che, di grande valore e con voglia di lavorare, rappresentano l’anima di questa cardiochirurgia».

Quali sono le direzioni di sviluppo di del bypass aortocoronarico? «Senza dubbio la mini-invasività, seguendo la nostra vocazione mini-invasiva in ambito valvolare (il 90 % degli interventi è eseguito con piccolissime incisioni o addirittura senza) anche per i pazienti coronarici mettiamo a disposizioni tecniche e tecnologie che riducono il trauma e velocizzano il recupero post-operatorio. Minitoracotomie di 5 cm, rivascolarizzazione ibrida, prelievo endoscopico dei condotti, cuore battente, circolazioni extracorporee miniaturizzate, estubazione precoce in sala operatoria, controllo del dolore sono alcuni degli ingredienti che a mio giudizio rendono il nostro programma moderno ed efficace». Secondo il Direttore Generale Michele Caporossi: «I dati del 2018, pur pervenuti dopo due anni, segnano un trend che si è mantenuto nel 2019 e, complice il COVID-19, ha rallentato nel 2020. In tempo di pandemia noi abbiamo sempre pensato al futuro e non solo a far fronte all’emergenza, ebbene, alle porte del prossimo anno, possiamo già annunciare che la “rivoluzione ibrida” in atto nel Dipartimento Cardiologico Lancisi della nostra Azienda è in costante crescita. Ibrido significa mettere il paziente al centro e far ruotare cardiochirurghi, emodinamisti, chirurghi vascolari e aritmologici intorno al suo letto. Questa per noi è già realtà quotidiana».

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