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Combattere le apnee notturne, apre l'ambulatorio per i disturbi del sonno

L’ambulatorio è dotato di un’apparecchiatura, il polisonnigrafo, appunto, che si utilizza al domicilio del paziente, permette di individuare con semplicità e in maniera non cruenta la presenza di apnee del sonno

JESI - A Villa Serena un ambulatorio per la diagnosi e il trattamento dei disturbi del sonno. La casa di cura di via Colle Onorato ha recentemente arricchito la sua offerta sanitaria grazie all’apertura di servizio che esegue esami polisonnografici con monitoraggio cardio-polmonare e si avvale di un team multidisciplinare. L’ambulatorio è dotato di un’apparecchiatura, il polisonnigrafo, appunto, che si utilizza al domicilio del paziente, permette di individuare con semplicità e in maniera non cruenta la presenza di apnee del sonno, dovute a interruzioni della respirazione durante la notte a causa del collasso delle vie aeree a livello della gola (faringe). «Spesso le persone non sanno di essere affette da questo problema – spiega Maurizio Feliciani, pneumologo a Villa Serena -. Diagnosticarle e trattarle con un approccio multidisciplinare è molto importante.

Cosa succede in apnea

Durante il sonno, infatti, se la respirazione si interrompe una o più volte, l’organismo immagazzina meno ossigeno e il riposo è compromesso con comparsa, tra l’altro, di russamento, sonnolenza diurna, cefalea, astenia, riduzione della memoria, difficoltà di concentrazione, rallentamento dei tempi di reazione, decadimento delle funzioni psico-cognitive, difficoltà a svolgere il proprio lavoro. Se la problematica non è compensata, il paziente può essere soggetto a colpi di sonno durante la guida e ha ridotte capacità di concentrazione e di reazione al pericolo». In tutti questi casi è necessario procedere con gli accertamenti. «La polisonnografia con monitoraggio cardio-polmonare – prosegue lo specialista - si esegue ambulatorialmente ed è convenzionalmente accettata come l’esame di elezione per la diagnosi dei disturbi del sonno. Nell'ambulatorio specialistico viene applicato questo dispositivo per la registrazione degli eventi notturni che il paziente porta al proprio domicilio e riconsegna in sede il mattino successivo». L’analisi dei risultati consente di verificare la struttura complessiva del sonno e di rilevare sia la presenza di apnee ostruttive che la presenza di russamento. La valutazione dello specialista pneumologo consente di porre non solo la diagnosi di Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), ma anche di valutare l’eventuale opportuna terapia in base al grado di gravità e tipo della patologia.

Incidenti stradali e sul lavoro

L’Osas è oggi riconosciuta come una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna (Excessive Daytime Sleepiness - EDS) e come fattore o cofattore determinante o favorente in un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi. I fattori di rischio che predispongono le persone a soffrirne sono le alterazioni anatomo-funzionali delle prime vie aeree superiori, l’obesità, il tabagismo, consumo di alcol, l’età, il sesso e la menopausa.

I dati

Secondo recenti stime, la sindrome riguarda oltre 12 milioni di italiani fra i 40 e gli 85 anni, ma solo circa il 20% ne è consapevole. Le ripercussioni sulla guida sono pesantissime. «Non dormire di notte può far star male di giorno, perché dopo un riposo così frammentato si è inevitabilmente stanchi, assonnati, incapaci di concentrarsi, con pesanti rischi alla guida: due secondi di disattenzione a 50 km/h equivalgono a 28 metri a occhi chiusi», sottolinea Feliciani. Un autorevole studio attribuisce ai colpi di sonno riconducibili alla sindrome delle apnee il 7% dei 175.791 incidenti stradali registrati nel 2017 in Italia, pari a circa 12.305 sinistri che hanno provocato 250 morti e oltre 12.000 feriti (Fonte: Aci 2018).

Terapia

Le cure principali sono rappresentate da un programma educazionale, dalla terapia comportamentale (ad esempio, controllo del peso corporeo) e dal trattamento con pressione positiva continua (Continuos Positive Airway Pressure - CPAP), che prevede la somministrazione di aria a pressione positiva tramite un dispositivo per ventilazione chiamato CPAP. In casi selezionati alcuni pazienti necessitano di dispositivi odontoiatrici di avanzamento mandibolare (byte) o della chirurgia otorinolaringoiatrica o maxillofacciale. La scelta tra i vari tipi di trattamento viene orientata da un team multidisciplinare formato da pneumologo, otorinolaringoiatra, odontoiatra, chirurgo maxillo-facciale, cardiologo e nutrizionista.

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