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Astea impegnata nella tutela dell’ambiente, la multiutility fa il punto sulle sue attività “green”

Astea manifesta il suo massimo sostegno alle azioni di tutela dell’ambiente. E nel farlo ricorda che cosa, nel suo piccolo, sta facendo per limitare i danni che gli umani possono recare alla Terra

Nei giorni di chiusura del Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Glasgow, Astea manifesta il suo massimo sostegno alle azioni di tutela dell’ambiente. E nel farlo ricorda che cosa, nel suo piccolo, sta facendo per limitare i danni che gli umani possono recare alla Terra. La multiutility nel 2020 ha ridotto il consumo di benzina (-5%) nell’espletazione dei servizi gestiti, in particolare nell’igiene urbana ha incrementato l’utilizzo di mezzi a metano (+8%). In generale ha ridotto l’emissione di CO2 del 5%. Nel prelevamento di acqua ha diminuito quello dagli 8 pozzi di sua competenza (da 9,23 milioni di metri cubi a 8,68) ed il consumo del Lago di Castreccioni (da 2,6milioni di metri cubi a 2,1milioni), compensando con l’incremento dell’acqua prelevata da sorgente (646mila metri cubi rispetto ai 52mila del 2019), di cui la quasi totalità dall’Acquedotto del Nera.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, Astea ha prodotto nel 2020, considerando tutti i servizi gestiti, 11mila tonnellate di rifiuti non pericolosi (oltre mille in meno del 2019) e 18 tonnellate di rifiuti pericolosi (50 t in meno), recuperandone un totale del 60%, mentre il restante è andato a smaltimento. L’impegno è riconosciuto dai dati della raccolta differenziata nelle due città nelle quali il Gruppo svolge il servizio, Osimo (che ha raggiunto il 76,6%) e Numana (75,1%). In particolare Osimo è stata per il terzo anno consecutivo la città marchigiana sopra di 30mila abitanti con la miglior percentuale di raccolta differenziata. Inoltre i 22milioni di euro investiti per il sito di Ostra, che dovrebbe entrare in azione dal 2022, consentiranno il trattamento anaerobico delle frazioni organiche da raccolta differenziata (FORSU), i residui alimentari da cucina. La frazione umida trattata nei digestori produrrà compost e biometano. La parte liquida digestata verrà poi depurata per avere acqua pulita allo scarico. L’impianto di digestione anaerobica e compostaggio avrà capacità di trattamento fino a 40mila tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata. Il biometano prodotto sarà pari a circa 3milioni di metri cubi annui, il compost 6mila-8mila tonnellate all’anno e il fertilizzante azotato 2mila t/a. Tra le altre iniziative green, vanno ricordate l’apertura del Centro del Riuso nel 2015, che consente mediamente ogni anno di ridare una seconda vita a 40 tonnellate di materiale, e l’apertura di 16 fontane pubbliche di acqua che permettono di risparmiare all’ambiente circa 20milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo ogni anno. Infine la limitazione del consumo di energia elettrica, con la società controllata Dea capofila di progetti che puntato a sostituire a led i punti luce dell’illuminazione pubblica di Osimo e di altri comuni della zona di competenza.

“Per Astea –spiega il direttore generale Massimiliano Riderelli Belli- l’impegno per la sostenibilità ambientale non è cosa nuova. Se per molti è diventato negli ultimi anni un mantra, per il nostro Gruppo lo è ormai da 15 anni, basti pensare all’impianto di selezione rifiuti nell’isola ecologica di San Biagio, o alle iniziative di sensibilizzazione alla raccolta differenziata nei confronti degli studenti con Capitan Eco prima e col concorso Tappa e Vinci poi. O, ancora, con gli investimenti per ridurre le perdite nella rete idrica e sulla qualità dell’acqua con l’arrivo a Osimo dell’Acquedotto del Nera. Insomma, noi, nel nostro piccolo, ce la mettiamo tutta e abbiamo ricevuto risposte molto positive da parte degli utenti, basti leggere i dati della percentuale di differenziata che sono da record a Osimo, ma ora serve un impegno tangibile e a lungo termine da parte dei Grandi del Mondo per salvaguardare il nostro ecosistema”.

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