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Vitime della mafia, 25esima giornata del ricordo: biblioteca Benincasa protagonista

La Uil Marche aderisce alla giornata di Libera per ricordare le vittime di mafia. Mazzucchelli: «La mafia non si combatte con la pistola ma con la cultura»

La cultura e il ricordo. La biblioteca Benincasa di Ancona e il nome di Elisabetta Gagliardi, in nome di tutti i bambini uccisi dalla mafia. La Uil delle Marche, in occasione del 21 marzo, 25esima Giornata per la memoria e l’impegno delle vittime innocenti delle mafie, ha aderito all’iniziativa lanciata da Libera dal tema “A ricordare e riveder le stelle”. Nome scelto, con chiara citazione dantesca, per coniugare il tema della memoria a quello della cultura.

«Elisabetta Gagliardi – spiega la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli -  è stata uccisa in Calabria il 9 settembre 1990. Freddata con due colpi di pistola alla nuca pochi giorni prima di iniziare la quarta elementare. Con lei vogliamo ricordare tutti i bambini, vittime della mafia. Bambini e ragazzi che, in contesti assuefatti al crimine organizzato, rischiano di avere un destino segnato a cui la scuola, la cultura possono aprire un mondo diverso perché la mafia si nutre di ignoranza e rassegnazione che si combatte risvegliando speranza, desiderio di legalità e libertà attraverso il racconto, la narrazione, l’insegnamento di un'altra realtà possibile. Per questo abbiamo scelto la Biblioteca Comunale di Ancona come luogo simbolo perché facciamo nostra la celebre affermazione “La mafia non si combatte con la pistola ma con la cultura” pronunciata da Felicia Impastato, madre di Peppino».

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