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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A scuola contro la violenza di genere: incontri e dibattiti con gli esperti

Una iniziativa congiunta che vede in campo i principali soggetti istituzionali e associativi impegnati nell'informazione e nella sensibilizzazione rispetto alla violenza di genere

Primo appuntamento martedi mattina, al Liceo Artistico Mannucci di Ancona, di un ampio e inedito progetto proposto dal Forum delle Donne di Ancona dal titolo “Le scuole contro la violenza di genere", programmato in queste settimane a cavallo tra novembre e dicembre, mesi nei quali si celebrano la Giornata Mondiale contro la violenza verso le donne (25 novembre) e la Giornata Mondiale dei Diritti Umani (10 dicembre).

10-11-2021 foto 2 incontro al Mannucci con Forum su violenza di genere-2

Il progetto, che prevede una serie di incontri e laboratori negli istituti scolastici di istruzione superiore condotti da professioniste esperte della materia (avvocate, psicologhe e psicoterapeute, criminologhe, docenti, formatrici, comunicatrici ed educatrici specializzate) è svolto in collaborazione con Amnesty International (Marche), Associazione Donne e Giustizia e l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ancona.

Oltre al Liceo Artistico Mannucci, impegnato in incontri e laboratori fino al 13 novembre (nelle foto dell'incontro di ieri la consigliera comunale Susanna Dini, la presidente del Forum Laura Pergolesi con Stefania Scarpini, componente del direttivo, il dirigente Francesco M. Orsolini, la docente Stefania Cesari, e il responsabile di Amnesty Int. Marche Fabio Burattini, hanno aderito l'Istituto Vanvitelli Stracca Angelini (15 al 20 nov), l'Istituto Podesti Calzecchi Onesti (22 al 26 nov) il Liceo Galilei (29 nov al 4 dic), e poi ancora e l'IS Savoia Benincasa. Adesioni di ulteriori istituti sono attese nelle prossime ore.

Una iniziativa congiunta che vede in campo i principali soggetti istituzionali e associativi impegnati nell'informazione e nella sensibilizzazione rispetto alla violenza di genere e la maggiore agenzia educativa, la Scuola, per consentire a tutti i ragazzi e le ragazze del territorio di accedere a questo importante percorso per identificare e contrastare la violenza fisica/sessuale e psicologica verso le donne, inclusi gli stereotipi che incidono da sempre in una cultura atavica purtroppo mai sradicata .

Il percorso formativo prevede un incontro introduttivo di presentazione con insegnanti e classi (auditorium) per approfondire il tema della violenza sessuale come una violazione di diritti umani fondamentali – diritto alla libertà, all’integrità fisica e psichica, all’autonomia sessuale, alla salute, alla sicurezza – di cui si ha testimonianza fin dall’antichità, ma su cui è calato a lungo un velo di tolleranza e di omertà sulla scena pubblica e culturale, fino alla seconda metà del secolo scorso quando un grande movimento – soprattutto femminile – ha portato questo tema alla ribalta del dibattito pubblico. Al via anche la mostra “guidata” Come eri vestita? (messa a disposizione da Amnesty International, che sarà utilizzata al fine di supportare ulteriormente le azioni di sensibilizzazione e di apprendimento legate all’obiettivo della mostra stessa, ossia de-costruire alcuni stereotipi relativi alla violenza sessuale, primo tra tutti che l’abbigliamento, l’atteggiamento e il comportamento della donna possano esserne causa e quindi provocare la violenza. L’idea alla base del lavoro è quella di sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.

Al termine della visita gli studenti prenderanno visione dei laboratori messi a disposizione e sceglieranno a quale partecipare. Attività di laboratorio: le attività educative proposte (guidate dalle formatrici dell’Associazione Donne e Giustizia ed Amnesty International, si basano sul concetto fondamentale che i partecipanti possono acquisire le conoscenze, le capacità e i comportamenti necessari alla promozione e alla protezione dei diritti umani, solo se diventano parte attiva del processo di apprendimento. Le metodologie partecipative trattano i partecipanti come soggetti attivi, considerati esseri umani creativi e intelligenti con un potenziale infinito per divenire agenti di cambiamento. Tentano di coinvolgere, motivare e inspirare i ragazzi, fornendo loro gli strumenti affinché si attivino a livello collettivo o individuale, un risultato diretto dei processi di riflessione e analisi critica a cui partecipano.

I laboratori proposti sono:Identità di genere: presa di coscienza di quanto stereotipi e pregiudizi influenzino i nostri pensieri ed i nostri comportamenti. Consenso consapevole, violenza di genere, violenza sessuale, diritti umani: esplorazione dei concetti. Relazioni violente e relazioni sane: riconoscere una relazione violenta e sostenere i partecipanti nell’identificare comportamenti adeguati a stabilire una relazione sana e sicura. D) Emozioni, comunicazione non verbale e linguaggio del corpo: riconoscere l’importanza della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo nella lettura e nella comprensione delle emozioni proprie e degli altri.  Consegna inoltre della targa con il confronto dei risultati dei laboratori. Le docenti che hanno aderito al progetto e che accompagneranno gli studenti in questo percorso sono le psicologhe e psicoterapeute esperte di violenza di genere Margherita Carlini (CAV), Monica Massaccesi e Laura Antonelli, le avvocate Myriam Fugaro (CAV) e Laura Catena, le operatrici dell'accoglienza Antonella Andreoni (esperta di politiche di parità) e Antonella Battaglia e la comunicatrice ed esperta di diritti umani Stefania Cesari. «Come forum – sottolinea Laura Pergolesi, Presidente - pensiamo che la violenza di genere va affrontata e trattata: solo attraverso la consapevolezza si può intraprendere un cambiamento culturale altrimenti continueremo ad avere vittime di violenza e colpevoli puniti o non. Un ringraziamento speciale ad Amnesty International Marche che ha messo a disposizione la mostra "Come eri vestita" ed i materiali della campagna "io lo chiedo" e alle formatrici del CAV di Ancona Associazione Donne e Giustizia per avere accolto la nostra proposta. La violenza contro le donne costituisce un grave attacco all’integrità fisica, mentale e all’autonomia sessuale della vittima. È una violazione dei diritti umani in se stessa e compromette anche una serie di altri diritti umani, come il diritto alla vita, la salute fisica e mentale, la sicurezza personale, la libertà, l’uguaglianza all’interno della famiglia e davanti alla legge, indipendentemente dall’identità di genere, il diritto di essere liberi da discriminazioni e torture e altri maltrattamenti. Le vittime non riescono ad accedere alla giustizia e ai risarcimenti, perché spesso non conoscono i propri diritti e si trovano di fronte a molteplici ostacoli come stereotipi di genere, idee discriminatorie sulla violenza sessuale, accuse di colpevolezza, dubbi sulla credibilità, sostegno inadeguato e legislazione inefficace». «In questi anni – ricorda l' Assessore alle pari Opportunità Emma Capogrossi - molto è stato fatto per quanto riguarda la messa a disposizione di interventi e servizi rivolti alle donne vittime di violenza ma il cambiamento culturale necessario a contrastare questo fenomeno non è stato ancora realizzato. E' di fondamentale importanza quindi coinvolgere le nuove generazioni e per questo il lavoro che si realizza nelle scuole con questo progetto rappresenta un'occasione straordinaria. Sono grata ai Dirigenti degli Istituti scolastici che hanno scelto di aderire all'iniziativa e a tutte le persone impegnate per realizzarla». 

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