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Niko Nash vola in “Upnea”: ecco l’ultimo successo del rapper dorico

L’artista ha presentato il suo EP scritto tra l’Italia e la Germania. Il singolo “Upnea”, intanto, sta già spopolando sulle piattaforme

Una storia di speranza, un racconto di emozioni, una confessione per il futuro. Niko Nash, al secolo Niko Shkoza rapper italo-albanese cresciuto ad Ancona, ha alzato il tiro presentando un EP (extended play che uscirà venerdì 14 gennaio a mezzanotte) destinato ai migliori successi. Il primo singolo, “Upnea” (il title track), è già realtà e sta letteralmente spopolando su Youtube:

«Upnea è un EP che nasce da un bisogno di esprimere e di tirar fuori una parte di me – ha spiegato il rapper - Credo che faccia parte dell’essere umano in generale. Un essere umano che abbraccia un certo tipo di malessere e una malinconia data dalla società di oggi, dal mondo e dal modo in cui viviamo, con l’intento di risvegliare e riaccendere la speranza e soprattutto di non abbatterci. È un EP intenso, introspettivo a tratti triste ma allo stesso tempo bello con una scrittura diversa ed un’interpretazione insolita rispetto a quella che rap/trap propone. Ho voglia di scrivere e fare musica che rimanga nel tempo, andare incontro a quelle che sono le tendenze per distinguermi ed essere il più originale possibile, che poi è anche nella mia vera natura. Tecnicamente parliamo di cinque scenari che rappresentano momenti diversi della mia vita a cui ho voluto dar luce. Le persone si possano rispecchiare e magari ritrovare, e a queste persone voglio dire che non sono sole. Tutti viviamo, più o meno, le stesse cose e situazioni. La differenza sta nel nasconderle, quindi non perdiamoci, tiriamo fuori la testa da questa bolla e cerchiamo di respirare aria nuova e positiva. Le cinque tracce sono state scritte da me, tra l’Italia e la Germania, registrate al 1985studio di Compliçe a Kempten, mixate e masterizzate da CashOne a Düsseldorf. Nel disco anche le produzioni di Compliçe, SirGent e Waylo e i featuring di Kado e Cano63».

Federico De Cecco, il regista che lo ha seguito nel suo capolavoro, non ha dubbi: «Ho curato tutta la parte grafica del progetto, dal concept alla realizzazione finale. Per la parte grafica ci siamo concentrati sul concetto del mare come essenza di vita e pericolo allo stesso tempo, puntando sull’idea di apnea, sopravvivenza, restare a galla. È stato un lavoro fotografico e di post-produzione al servizio dell’idea. Ho scritto e diretto anche il videoclip della title track “Upnea”. Qui siamo partiti dalla volontà di creare una immagine senza tempo e luogo, sospesa. Abbiamo usato un obbiettivo vintage per dare una caratteristica particolare alle immagini, il montaggio è quasi inesistente è di fatto una sequenza di quadri che giocano sulle sensazioni che riescono ad esprimere. È stato più un lavoro di testa per creare qualcosa di aperto e libero di essere interpretato».

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