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Rincari e ritardi nelle aperture, crollano le prenotazioni a Pasqua: «Sconforto generale»

Il contesto generale, che ha spinto alcune strutture ricettive a non aprire, ha scoraggiato per il momento i turisti

ANCONA- I rincari, derivanti perlopiù da quanto sta accadendo ad est con la guerra tra Russia e Ucraina, stanno condizionando inevitabilmente le prenotazioni dei turisti per il periodo di Pasqua. Anche il Conero non è esente da queste valutazioni dovute, in particolare, a due aspetti. In primis i costi della vita di tutti i giorni che sono aumentati e hanno obbligato i cittadini a tagliare il cosiddetto superfluo. E poi, dalla parte degli operatori, la tendenza a ritardare le aperture proprio per evitare che la spesa superi di gran lunga la resa:

«Effettivamente quello che si dice è riscontrabile dai dati in nostro possesso – spiegano i responsabili di “Nonsolobooking”, agenzia che opera sul territorio per tutte le strutture d’accoglienza che non siano alberghi – I rincari hanno certamente dato una bella mazzata considerando, anche, che qualche struttura ha dovuto alzare i costi. Questo ha portato ad un po’ di sconforto generale, le persone che prima avevano prenotato o hanno disdetto o comunque si stanno mostrando titubanti».

C’è poi la questione strutture: «Molte attività non hanno aperto e questo rallentamento deriva anche da tale aspetto. Esiste un reale timore tra gli operatori nell’aprire, una paura di trovarsi ad affrontare spese molto grosse senza riscontri in termini di turisti. Io credo che in estate le cose andranno senza dubbio meglio, c’è tanta voglia di ripartire dopo anni di Covid. L’interesse c’è, va superata la titubanza».

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