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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Trasporto pubblico, Castelli: «Stanziati 3,5 milioni»

In arrivo contributi in favore delle fasce socialmente deboli per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale a tariffe agevolate

«In arrivo dalla Regione Marche oltre 3,5 milioni di euro di contributi in favore delle fasce socialmente deboli per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale a tariffe agevolate». Lo annuncia l’assessore al Bilancio e al Trasporto pubblico Guido Castelli che oggi ha presentato in giunta per la loro approvazione, i criteri e modalità di concessione di queste agevolazioni sui servizi di Tpl. automobilistico e ferroviario regionale e locale, per il periodo 01/09/2021 - 31/08/2022, confermando quelli già in vigore ed introducendo qualche innovazione.

«Diversamente dagli anni precedenti – spiega Castelli -  quest’anno per minori o studenti rientranti nelle categorie previste per l’agevolazione, figli di genitori che vivono in località distinte come spesso accade nel caso di coppie separate, sarà consentito l’acquisto di due abbonamenti agevolati per gli eventuali due diversi percorsi. Un’attenzione in più per i nostri ragazzi che hanno dovuto rinunciare a tanto anche in termini di mobilità in questo ultimo anno». Inoltre, per prevenire la potenziale diffusione dell’infezione Covid-19, minimizzando le eventualità di assembramento presso i locali pubblici, è previsto che i documenti per il riconoscimento delle agevolazioni tariffarie già in corso di validità alla data di approvazione della deliberazione, sono prorogati fino al 31/08/2022 se riferiti agli appartenenti alla categoria G (Studenti), mentre per tutte le altre categorie essi mantengono la loro validità fino al 31 ottobre 2022. «L’intervento approvato oggi - si legge nella nota - nel 2019 (ante pandemia), ha interessato una platea di circa 17.500 persone, composta in prevalenza (circa 65%) da studenti con reddito familiare Isee limitato sotto i 13.000 €/annui e da persone con disabilità varie (19% circa), più altre categorie tra cui lavoratori dipendenti e pensionati con limite di reddito».

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