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Tpl Marche, Andreani (Uil): «Poche risorse perché il servizio è poco efficace»

L'intervento di Giorgio Andreani, segretario generale della Uil Trasporti Marche. Le Marche sono il fanalino di coda nazionale per risorse che arrivano da Roma

In vista dello sciopero nazionale del trasporto pubblico di venerdì 25 febbraio, Giorgio Andreani, segretario generale della Uil Trasporti Marche, puntualizza su alcuni temi caldi. Il biglietto unico elettronico e una riorganizzazione delle aziende di Tpl per rilanciare il trasporto pubblico regionale, renderlo efficace e in grado di avere requisiti virtuosi per poter accedere a maggiori risorse dello Stato. «Al momento - si legge nella nota - la situazione è quella classica del cane che si morde la coda. Le Marche sono il fanalino di coda nazionale per risorse che arrivano da Roma per finanziare il Trasporto Pubblico Locale. Una situazione denunciata da anni dall’amministrazione regionale e che vede una quota media di trasferimenti per abitante inferiore del 40% rispetto alle altre regioni».

«Una cifra che viene calcolata sulla base della spesa storica – spiega Giorgio Andreani, segretario generale della Uil Trasporti Marche – creando così una prima contraddizione visto che in passato non si seguivano criteri legati all’efficienza o all’efficacia del servizio, alla popolazione servita o alle dimensioni territoriali ma solo condizionata dalle pressioni degli Enti locali e della politica». In pratica mentre tutti chiedevano, le Marche sono rimaste indietro e quando tra i criteri di calcolo è entrato il numero di persone trasportate la nostra regione ha evidenziato un indice molto basso. «Nel nostro Tpl – prosegue Andreani – incidono fattori come il policentrismo e la dispersione demografica ma anche ad una organizzazione dei servizi incentrata sul trasporto scolastico e non invece organizzata per indurre i cittadini a cambiare le loro abitudini di spostamento in favore del trasporto pubblico su ferro e su gomma». Questa la situazione. «La Giunta regionale – dice il segretario - dovrebbe porre mano ad un piano di profondo riassetto dei servizi, finalizzato a creare un cadenzamento del TPL su gomma nelle principali direttrici regionali in sinergia col trasporto ferroviario insieme ad una politica degli Enti locali che assicuri priorità di transito al trasporto collettivo. Serve una riorganizzazione delle aziende, andando a cancellare il principio del territorio esclusivo, oltre alla riforma del sistema di bigliettazione che introduca il biglietto elettronico. In conclusione, Regione, aziende e sindacato devono abbattere, attraverso un impegno comune, quel muro che impedisce al TPL marchigiano di sedersi al tavolo delle Regioni con tutte le carte in regola per reclamare un trattamento paritario e ai cittadini marchigiani di avere una valida alternativa all’uso dell’auto nei loro spostamenti».

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