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Terremoto Ancona: punto di raccolta sguarnito al Dorico, poi la provocazione del consigliere: «Quanti bambini sarebbero morti nelle scuole?»

Berardinelli (Forza Italia): «Scuole chiuse per una scossa relativamente debole, se fosse stata più intensa e avvenuta in città quanti bambini sarebbero morti?»

ANCONA - Terremoto e sicurezza delle scuole, botta e risposta in consiglio comunale. «Per una scossa relativamente debole diverse scuole sono state costrette alla chiusura e dichiarate inagibili, ma se la scossa fosse stata di un grado superiore e avvenute in città durante le ore di lezione, quanti bambini sarebbero morti?». L’interrogazione è arrivata da Daniele Berardinelli (Forza Italia), parole che il sindaco Valeria Mancinelli ha definito “provocatorie”: «L’accelerazione registrata ad Ancona del sisma è stata una volta e mezzo superiore a quella di Fano e 4 volte rispetto a Pesaro, è un dato tecnico che qui l’intensità e la capacità di fare danni, nessuno di grave entità, è stata molto più forte che nel resto della costa» ha replicato il sindaco Valeria Mancinelli per quanto riguarda l’entità delle scosse. «Nessuna scuola comunque sarebbe crollata. Su tutti gli 80 istituti sono state fatte verifiche sismiche e nelle 6 scuole chiuse non ci sono stati problemi strutturali. Alle Savio un controsoffitto si è in parte scollato e saranno chiuse una sola settimana così come le Marconi e le Sabin. In alcuni casi il micro-problema è stato solo sul camminamento che porta all’ingresso ella scuola, che comunque deve essere messo in sicurezza. Le tre scuole che richiedono interventi più significativi e che cambieranno sede da giovedì (Podesti, Pinocchio e 25 aprile) nessuna delle tre è crollata e né, se ci fossero stati presenti ragazzini, avrebbero avuto problemi in termini di sicurezza. Questo non significa che non debbano essere fatti interventi in prospettiva». Susanna Dini, consigliere Pd, ha sottolineato che per la sistemazione delle scuole il Comune ha speso 26milioni di euro: «di cui il 30% finanziato dal Comune stesso».

Il punto di raccolta al Dorico

 Il consigliere di Forza Italia ha sollevato anche il problema del punto di raccolta previsto allo stadio Dorico dal piano previsto dal Comune: «I cittadini si sono recati là, ma non hanno trovato nessuno a gestire la situazione». La risposta della Mancinelli: «L’intensità della presenza delle persone non era tale da richiedere particolare personale di assistenza».

Il palazzo comunale

Daniela Diomedi (M5S) ha chiesto puntualizzazioni sulla sicurezza del palazzo comunale e sul fatto che l’accesso alla struttura non è stato sospeso nell’immediatezza delle scosse. «La prima ispezione è stata fatta dall’assessore e ingegnere Paolo Manarini insieme al direttore generale, non ci sono sintomi gravi. Un ulteriore sopralluogo è stato fatto da due tecnici comunali, sono necessari solo piccoli interventi in alcune stanze dei piani superiori» ha concluso la Mancinelli.
 

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