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Certificazione rafforzata, bar e pub: «Misura necessaria ma i problemi ci saranno»

I titolari di bar e pub hanno commentato l’entrata in vigore del Super green pass che permetterà l’accesso ai soli vaccinati e guariti. I pensieri sono molteplici

Dal 6 dicembre, fino al 15 gennaio, sia in zona bianca sia in zona gialla per accedere nei bar, pub, ristoranti e pizzerie al chiuso sarà necessario il Super green pass che verrà rilasciato unicamente a vaccinati e guariti dal Covid. La validità della certificazione, inoltre, calerà da dodici e nove mesi. Nei pensieri dei titolari degli esercizi sopracitati si raccolgono vari punti di vista che rappresentano un po’ lo spaccato della situazione attuale.

C’è chi, come Silvano Pacetti del Pacios Pub, vede di buon occhio la misura: «Personalmente sono a favore perché la ritengo un’arma importante nella lotta al virus. Dobbiamo partire sempre da qui. La percentuale di non vaccinati è minima, lavorativamente parlando non credo che saremo danneggiati». Ma c’è anche chi non fa i salti di gioia per l’introduzione del Super green pass come ad esempio Michele Pieroni del Bar Diamond e Bar Dorica: «Ne usciamo sicuramente danneggiati. In primis perché qualcuno, con la nuova misura, non potrà entrare e poi servirà più attenzione nei controlli. Praticamente dovremo mettere una persona solo a verificare il Green pass all’ingresso e penso sia intuibile il disagio soprattutto in certe ore della giornata».

Dario Argenziano, del “Jetset”, pone invece un discorso più ampio: «Dobbiamo pensare a far di tutto per ritrovare in maniera continua la nostra normalità. Abbiamo trascorso mesi duri, le difficoltà sono state enormi. Se c’è da fare questo sforzo per un proseguo di vita normale facciamolo, chiaramente è logico che non possiamo essere tutti concordi e ci sarà sempre qualcuno contrario. Ero già favorevole al vaccino prima, lo sono ancor di più adesso. Bisogna salvaguardare le nostre attività».   

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