Suicidio assistito, le Marche saranno la prima regione a discutere di una legge sul fine vita
Il gruppo assembleare del Partito Democratico ha depositato la proposta di legge.
ANCONA - L'Associazione Luca Coscioni ha inviato una lettera al presidente della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e ai presidenti delle Regioni, con la richiesta che sia diffusa e approvata la proposta di legge regionale per la totale applicazione e osservanza della sentenza Cappato della Corte costituzionale. «Le Marche - si legge nella nota - saranno la prima Regione italiana a discutere tale proposta di legge riguardante le procedure e i tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi della sentenza della Corte».
«Il gruppo assembleare del Partito democratico delle Marche, infatti, ha accolto l'invito dell'associazione e depositato, a prima firma del capogruppo Maurizio Mangialardi, la proposta di legge. Tra gli obiettivi qualificanti la proposta c'è la volontà di garantire tempi certi di risposta del Servizio sanitario regionale nell'applicazione della sentenza affinché non si verifichi più quanto accaduto di recente con i casi di Federico Carboni, costretto a un calvario giudiziario di oltre 20 mesi, Fabio Ridolfi, che non ha retto l'estenuante attesa rinunciando all'iter per il suicidio assistito a favore della sospensione dei trattamenti di sostegno vitale previa attivazione di percorso palliativo con sedazione profonda e tempi diversi che in alcune ore lo hanno portato al decesso e "Antonio", costretto a intraprendere un nuovo percorso giudiziario per aver ottenuto il via libera dal comitato etico senza però avere informazioni sul farmaco e sulle modalità di autosomministrazione».