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Suicidio assistito, «tempi certi»: l'associazione Luca Coscioni propone leggi regionali a partire dalle Marche

Alla luce delle recenti vicende che hanno coinvolto Federico Carboni (“Mario”), “Antonio” e Fabio Ridolfi, l’iniziativa si pone l’obiettivo di dare immediata applicazione alla sentenza della Corte costituzionale nel rispetto di procedure e tempi certi

«In attesa che il Parlamento prenda atto che il testo in discussione non risolve, anzi complica a discapito dei malati, le attuali discriminazioni in tema di accesso alla morte assistita, l’Associazione Luca Coscioni promuove una legge regionale chiedendo alle regioni di legiferare, nell’ambito delle loro competenze, affinchè ad ogni malato siano garantite le adeguate verifiche in tempi certi e ragionevoli così come anche inidcato dal Ministro Speranza». Lo scrive in una nota l'associazione Luca Coscioni.  

«Negli ultimi mesi le storie dei malati che si sono rivolti all’Associazione Coscioni sono state fondamentali per individuare le maggiori criticità e i passaggi sui quali una legge nazionale ha il dovere di intervenire, ma sono altrettanto fondamentali le Regioni, per definire i tempi e le procedure già individuate dalla sentenza costituzionale, abbattendo gli ostacoli procedurali e consentendo un accesso agevole al suicidio medicalmente assistito- afferma Filomena Gallo, segretario nazionale dell’associazione Luca Coscioni e co-difensore di Mario, Antonio e Fabio- questi ritardi sono illegittimi in quanto incompatibili con le urgenze che caratterizzano situazioni di sofferenza nell’ambito del fine vita: per questo motivo definire i tempi e le procedure già delineate dalla Corte costituzionale rappresenta un dovere improcrastinabile delle Regioni affinché venga applicato un diritto sancito a livello costituzionale senza ritardi e pregiudizi per chi soffre» 

L’iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni trova subito una sponda nelle Regione Marche, dove l’assessore Maurizio Mangialardi, intervenuto questa mattina nel corso del Consiglio Generale dell’associazione, dichiarando: «Da parte mia mi impegno a offrire il massimo impegno a supporto della proposta di legge dell’associazione Luca Coscioni, in Regione Marche ma anche con il coinvolgimento di altri consigli regionali. La politica deve prendere in mano le decisioni. A livello nazionale la sezione PD delle Marche è stata l'unica ad aderire formalmente al referendum. Depositiamo la proposta di legge in Regione dove in occasione dei casi Carboni, Ridolfi e ora Antonio il Governo non è stato finora in grado di dare a queste persone una dignità temporale, nonostante varie pressioni».

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