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L'ex sindaco Simoncini in cura dopo il virus: i vigili negano il permesso auto per i sanitari

L'ex sindaco di Osimo è stato in coma per due mesi dopo aver contratto il virus. Deve fare delle sedute di fisioterapia a domicilio fino a undici volte a settimana. Per questo aveva chiesto il permesso alla polizia municipale di permettere all'auto dei sanitari di fermarsi vicino casa sua

Dopo la guerra al Covid durata un anno ora Stefano Simoncini deve affrontare un'altra battaglia, quella con la burocrazia. L'ex sindaco di Osimo, guarito dal virus e tornato nella sua città dopo il calvario del coma, mesi in terapia intensiva cardiologica e di riabilitazione al Santo Stefano, aveva richiesto alla polizia locale di concedere temporaneamente uno spazio riservato di fronte casa, così da permettere agli operatori sanitari di parcheggiare più vicini all'abitazione, giusto il tempo di fare le terapie. Solo pochi giorni dopo aver inviato la mail, il comando dei vigili ha risposto con un diniego. Stando a quanto riporta Simoncini, infatti, nella risposta il comandante della municipale avrebbe negato il permesso perché «dando il consenso a lui si sarebbe venuto a creare un precedente». 

Fisioterapista ed infermiere suonano al campanello dell'ex sindaco dalle 8 alle 11 volte a settimana e le cure per lui sono essenziali, in quanto, dopo essere stato intubato, ha avuto gravi complicazioni a livello muscolare e scheletrico. Simoncini abita in via Trento, una lunga e stretta via a senso unico che sfocia direttamente sulla strada provinciale 5. «Ai lati della carreggiata vicino alla mia abitazione - spiega - ci sono due marciapiedi e non dei veri e propri parcheggi. Avevo fatto la richiesta solo perché pochi giorni prima erano terminati dei lavori nella zona e la ditta aveva messo dei ponteggi. Quindi ho pensato che, se un'impalcatura così ingombrante poteva restare tutto quel tempo senza dare fastidio ai pedoni che attraversavano o prima o dopo la struttura, un'auto in sosta per un'ora non avrebbe rappresentato un grosso disagio. La mia era la richiesta di una semplice deroga per motivi di salute ma, evidentemente, ogni persona ha la sua sensibilità e questa esigenza non è stata colta dall'amministrazione».

Stefano Simoncini, dopo il rifiuto da parte del comandante della municipale, aveva portato la questione in consiglio comunale: «Per questo - prosegue si era attivato anche il gruppo di Scelta Civica pubblicando un trafiletto di protesta. Io, sia chiaro, non chiedo favori a questa amministrazione ma ho amministrato la città in passato e so bene che, quando ci sono queste problematiche, si tende ad agevolare le condizioni delle persone fragili. Sono stato mesi in ospedale e ho ricevuto il cento per cento dell'invalidità temporanea per un anno. Quello che avevo chiesto era un gesto di sensibilità». 

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