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Alluvione, il sindacato di polizia: «Reparto Mobile di Senigallia non impiegato, i loro mezzi dati ad altri»

A sollevare il caso è il Siulp, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia

SENIGALLIA - «Oggi, lasciandoci alle spalle il momento più critico dell’alluvione ma consapevoli le difficoltà del futuro, il pensiero ed il cuore del Siulp sono rivolti alle popolazioni ed alle famiglie colpite questo terribile evento che nella notte tra il 15 settembre e 16 settembre ha attraversato il nostro territorio, in particolare Senigallia coinvolgendo diversi comuni dell’entroterra. Su quello che è successo la magistratura ha aperto un’inchiesta e verranno fatte tutte le dovute valutazioni, se si poteva evitare, ma, soprattutto, se chi ha aveva il compito di effettuare le scelte, l’ha fatto tempestivamente ed in maniera ottimale, sia nei modi che nei tempi». Lo scrive in una nota il Siulp, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia. 

«Facendo solo una valutazione oggettiva nei soccorsi, sottolineamo che la città di Senigallia è sede del XIV Reparto Mobile che conta oltre 150 persone adeguatamente preparate ad affrontare situazioni di emergenza critiche e di calamità naturali di grande rilievo e che ha già dato prova del proprio valore e della capacità di adattarsi ad ogni situazione sia nell’emergenza rifiuti in Campania, al G8, in Val di Susa e sia nei recenti terremoti del 2009 all’Aquila e dell’Emilia del 2012 ed in quello del 2016 nelle zone dell’Ascolano e del Lazio. Un Reparto che lo possiamo definire il “braccio operativo” della Polizia di Stato per la tutela dell’ordine pubblico e per esigenze di pubblico soccorso, come stabilito dalla Legge 121/81 all’art. 33. Lungi da noi voler alimentare qualsivoglia polemica che sarebbe quanto mai fuori luogo in una situazione di emergenza come questa ma certo non riusciamo a trovare una spiegazione logica alla scelta di non impiegare il personale del XIV Reparto Mobile di Senigallia, pur avendo “in casa” l’alluvione».

«Ironia della sorte poi - continua il sindacato- per una “strana” razionalità che continuiamo a non afferrare, allo stesso Reparto Mobile sono stati richiesti i mezzi di soccorso che ha in dotazione e farli utilizzare ad altro personale di Polizia! Un po' come chiedere ad un tassista di prestarci il taxi per poi farlo guidare ad un altro. Su questo, in attesa delle risposte già chieste formalmente all’Amministrazione, riteniamo fare una breve considerazione: in un momento così delicato quando si ha il dovere di coinvolgere ed impiegare tutte le forze disponibili, chi aveva il dovere di gestire la macchina dei soccorsi, poteva e doveva sapere cha a Senigallia ci sono i professionisti del soccorso pubblico del XIV Reparto Mobile, che doveva rientrare nel piano organico dei soccorsi perché la priorità era ed è la sicurezza dei cittadini».
 

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