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Sicurezza del trasporto pubblico, fermate non a norma: tuonano i sindacati

Cgil, Cisl e Uil alzano la voce nei confronti della regione, accusata di troppo silenzio su questioni rilevanti per la sicurezza nel trasporto pubblico locale

«Ci spiace costatare che la Regione Marche continua nella sua impassibilità in merito a diverse questioni importanti che come organizzazioni sindacali di categoria FILT CGIL - FIT CISL - UIL TRASPORTI - FAISA CISAL abbiamo segnalato più volte». La nota arriva da isegretari regionali Giorgio Andreani (Uil Trasporti), Luca Polenta (Filt Cgil), Fabrizio Costantini (Fit Cisl) e Simone Bora (Faisa Cisal). «Vogliamo far presente che il 10 febbraio 2021, a seguito del grave incidente (tir contro bus a Osimo, ndr) causato proprio da questi motivi e che per miracolo non ha avuto conseguenze tragiche, abbiamo nuovamente segnalato per l’ennesima volta il problema relativo alle fermate, le quali, specialmente nelle tratte extraurbane non sono a norma, ed in alcuni casi pericolose per la sicurezza dei cittadini, degli utenti che aspettano il bus o che scendono da esso e dei lavoratori delle aziende di TPL. Risposta? A tutt’oggi non ancora pervenuta».

«Per noi la sicurezza, le norme e del codice della strada sono fondamentali e vanno rispettate e garantite, e quindi riteniamo che se ci sono le condizioni citate poco fa le fermate si fanno, altrimenti no- continua la nota sindacale- Forse però per qualcuno la sicurezza non è cosa importante. Altro tema è quello della pandemia che sta mettendo a dura prova tutti i cittadini, che ha portato a delle Ordinanze Regionali e a dei Decreti Legge, imponendo chiusure di scuole e misure di prevenzione. Per il nostro settore ha comportato delle riduzioni di servizio anche importanti in alcuni casi costringendo delle aziende al ricorso alla cassa integrazione: anche su questo tema abbiamo chiesto un incontro urgente il 3 marzo scorso, con l'intento di affrontare al meglio la situazione portare il nostro contributo, ma ad oggi nessuno si è fatto sentire. Forse i lavoratori del trasporto pubblico locale, del noleggio e degli scuolabus non sono d’interesse di questa amministrazione regionale? Capiamo perfettamente la grande difficoltà in cui questa amministrazione regionale si trova, e che vede il nostro territorio regionale un dei più colpiti d’Italia dagli effetti nefasti del virus: non può però essere sempre un alibi per non affrontare tutte le altre problematiche, tra cui quelle del TPL che, sono comunque strettamente connesse agli effetti del Covid. Capiamo e siamo pazienti, ma come dice quel vecchio adagio “la pazienza ha un limite”: ecco, quel limite lo abbiamo superato».

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