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Sicurezza, CNA: «No militarizzazioni, serve soluzione condivisa»

«Non è possibile e fattibile militarizzare il territorio, sia per le risorse sia per l’immagine che si creerebbe. Occorre una “sicurezza condivisa” tra pubblico e privato come quella messa in campo dalla CNA territoriale di Ancona con il progetto “Città Sicura»

«Non è possibile e fattibile militarizzare il territorio, sia per le risorse sia per l’immagine che si creerebbe. Occorre una “sicurezza condivisa” tra pubblico e privato come quella messa in campo dalla CNA territoriale di Ancona con il progetto “Città Sicura” e che oggi vede la sua applicazione sperimentale nella movida notturna di Jesi e nella Galleria Dorica di Ancona». Lo scrive in una nota la stesa CNA Ancona. 

«Nel consiglio comunale del 15 novembre la nostra associazione aveva già anticipato i risultati di un’indagine sul campo condotta con visite aziendali e telefonate, in cui si chiedeva la disponibilità di organizzarsi in piccoli gruppi di commercianti per acquisire, in via sperimentale, una sicurezza privata che mettesse un freno ai fenomeni di piccolo teppismo e bullismo. Dall’indagine è emerso l’interessamento di poche attività ed esclusivamente concentrate in due punti della città: Galleria Dorica e Archi di Piazza Cavour- continua la nota- tale azione ci ha permesso di trarre alcuni spunti di riflessione interessanti: Non tutto il centro è caratterizzato dai fenomeni di micro teppismo che in questi mesi abbiamo letto sui giornali. Molte interviste hanno rilevato una certa “tranquillità” in corso Garibaldi e all’inizio di Corso Mazzini (fino alla fontana delle 13 Cannelle); Abbiamo invece una situazione di allarme in alcuni punti ben concentrati (Galleria fino agli Archi di piazza Cavour) che sono stati presi di mira da gruppi anche ampi di giovani. La spiegazione del perché si concentrano in questa zona è semplice: sono locali coperti che possono essere utilizzati per appartarsi o soprattutto per ripararsi dagli agenti atmosferici».

«Occorre prendere atto che, come i fenomeni economici- spega ancora CNA- anche il nostro sistema sociale sta cambiando, abbiamo nuovi fenomeni giovanili che incidono sulle nostre attività e che devono essere governati. Nei casi più “eclatanti” e gravi dove si sfocia in violenza o spaccio di sostanze stupefacenti vi è il doveroso intervento di servizi sociali (che sono il primo baluardo contro questi fenomeni), delle forze dell’ordine e della magistratura (in alcuni casi della magistratura minorile). Per quanto riguarda invece alcuni episodi “minori” quali fenomeni di piccolo teppismo a nostro giudizio occorre un aiuto da parte delle imprese e dei cittadini che possono auto organizzarsi, come nel caso della Galleria Dorica di Ancona che ha avviato la sperimentazione lo scorso week end, una sperimentazione in continua evoluzione proprio per essere sempre più efficace». 

«Una sicurezza “condivisa” è l’unica soluzione concreta in queste condizioni dove oggi operiamo. – commenta Andrea Cantori, segretario della CNA di Ancona - Il progetto “Città Sicura” vuole dare risposte proprio alle problematiche di questa tipologia, che non possono trovare una soluzione nella militarizzazione del territorio (perché non materialmente fattibile) – conclude Cantori – Le forze dell’ordine hanno dimostrato una attenzione al territorio innegabile ma non possono fare miracoli, occorre a nostro giudizio una presa d’atto dei commercianti e dei cittadini che la sicurezza si costruisce insieme, nessuno si deve sentire esonerato. La sperimentazione in Galleria Dorica dimostra come insieme possiamo riuscire a rendere più sicure le nostre città, renderle più accoglienti e vivibili per le famiglie». 

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