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Sgomberata la stazione marittima, la nuova mappa dei clochard ad Ancona

Sgomberata la stazione marittima, i clochard si spostano in altre zone di Ancona. Le aree più battute e il punto dell'assessore: «Non tutti sono senza fissa dimora»

ANCONA - Sgomberata la stazione marittima, i clochard si spostano in altre zone di Ancona. Le aree più battute ultimamente sono quelle di via Montebello, via Vasari, via Curtatone e dintorni. Almeno fino a poche settimane fa, c'era un presidio fisso anche nella zona della Fiera della Pesca, al porto. Su questo tema si è concentrata l’interrogazione in consiglio comunale di Antonella Andreoli (Lega). Daniela Diomedi, del M5S, ha invece interrogato la giunta sugli sgomberi che vengono segnalati in diverse aree cittadine. «Molti senzatetto- osserva- hanno il permesso di soggiorno e sono aventi asilo, non possono certo evaporare. C’è forse una strategia di allontanamento?». 

Pulizie straordinarie

Sulla questione della pulizia ha risposto l’assessore all’Ambiente, Michele Polenta. «AnconAmbiente prevede alla pulizia di via Curtatone, via Veneto e limitrofe con la frequenza stabilita nel contratto di servizio. Nell’ultimo periodo, oltre alle attività ordinarie sono stati effettuati servizi aggiuntivi di pulizia, deodorificazione e sanificazione su richiesta dell’amministrazione comunale. Questo- aggiunge Polenta- sugli spazi che vengono usati in orari notturni come servizi igienici». 

«Non tutti hanno titolo»

Ma per l’assessore alle Politiche sociali, Emma Capogrossi, non si può parlare in modo generico di ‘’senza fissa dimora’’. In risposta all’interrogazione della Diomedi, la rappresentante di giunta ha spiegato che «Il Comune di Ancona ha una struttura aperta 365 giorni l’anno e una di seconda accoglienza per chi è disponibile a uscire dalla strada, vivendo in coabitazione e potendo contare su percorsi formativi. Gli approfondimenti che facciamo- spiega ancora la Capogrossi- sono mirati a censire i soggetti raccogliendone la posizione documentale e giuridica esatta. Nel caso di via Curtatone, ad esempio, siamo andati a vedere se i somali hanno il titolo per usare i servizi che abbiamo. Alcuni di quelli che vengono definiti “senza fissa dimora” sono stati allontanati per comportamenti non corretti dai CAS (centri di accoglienza straordinaria) e altri si sono allontanati spontaneamente dai centri stessi. E’ stata offerta loro la possibilità di recarsi nelle nostre strutture, ma c’è chi non ha raccolto la proposta. Molti fanno questa scelta perché nelle strutture dovrebbero poi mantenere un comportamento di un certo tipo, lontano dalle dipendenze. Altri non vanno perché hanno fogli di via, ma noi abbiamo dimostrato già durante la pandemia di saper gestire l’accoglienza». 
 

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