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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lucio va negli USA e torna con i Secret Sight, la band anconetana rinasce con "Borders"

La band anconetana torna sulle scene con un nuovo album dopo il successo europeo e una lunga pausa

Erano scomparsi dal panorama musicale a settembre 2018, quando avevano chiuso col botto un tour europeo che li aveva portati fino al festival Sacrosanct di Reading, nei pressi di Londra. Che fine avevano fatto i Secret Sight? Aspettavano di rinascere, una pausa di quasi due anni dovuta a scelte di vita personali come quella di Lucio Cristino, voce, basso e synth della band anconetana, che ha trascorso un lungo periodo negli Stati Uniti. «Quando sono tornato abbiamo deciso di riprovarci- racconta il musicista per passione e giornalista di professione- Il nostro chitarrista si era trasferito a Londra e abbiamo contattato Tommaso Pompili, un vero polistrumentista che sa suonare di tutto». Lucio Cristino, Tommaso Pompili ed Enrico Bartolini: i Secret Sight sono tornati e il "dove eravamo rimasti?" è arrivato nel giro di pochi mesi. “Borders”, pubblicato il 22 maggio, è il nuovo album di 10 tracce nato in gran parte dall’esperienza oltreoceano di Lucio. Segna il ritorno alle scene del gruppo, ma è anche una sfida al Coronavirus: «Abbiamo finito di registrare a dicembre, a settembre avevamo in programma un tour europeo che ora è in stand-by- racconta Lucio Cristino- molti ci hanno sconsigliato di pubblicare adesso ma noi abbiamo deciso di farlo lo stesso, addirittura come album e non come singolo. Ci siamo detti “la musica è il nostro riscatto e ci ha riunito, allora che musica sia”». 

Il poliziotto e Johnny Cash

«Molte storie che ho vissuto negli Usa sono diventate canzoni come l’aneddoto che mi capitò alla frontiera tra Canada e Stati Uniti- racconta Lucio- dovevo entrare in Usa e alla polizia non piaceva il fatto che avessi attraversato quel confine diverse volte. Mi portarono in uno stanzino dove mi interrogarono in tre. L'ultimo poliziotto mi chiese quale città volevo vedere, io risposi Nashville dove c’è la tomba del grande Jonny Cash. Parlando, scoprii che l’agente era un grande appassionato di musica e quell'interrogatorio divenne una chiacchierata sulle città americane della musica. Vidi la persona sotto la divisa. Mi diede il passaporto e mi disse “sbrigati, va’ altrimenti perdi il volo”». Tutto questo è diventato “Inner Borders”. “Man oh man” invece si ispira alla vera storia di un rinomato cronista di ristoranti che si è trovato in povertà, scoperta dall’istinto giornalistico di Lucio: «Stavo leggendo recensioni di ristoranti su internet, c’era un signore che scriveva spesso e passava dai 3 stelle ai locali che trattavano male gli homeless. Ho scoperto che era finito in bancarotta ma aveva mantenuto il suo animo da cronista». 

“By the end”

Per ora “By the end” è un brano che racconta il viaggio in solitaria, ma tra due mesi diventerà un videoclip girato a distanza. «La regista Erika Errante mi guida in videochat, io faccio le riprese e poi lo monteremo con la tecnica del greenscreen, dove al posto dello schermo verde dietro di noi comparirà un cielo stellato e immagini in 3D. Un esperimento comunicativo».
 

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