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Camion fermi, rischio scaffali vuoti nei supermercati: «Per ora niente allarmismi»

Si attende lunedì per capire come andranno le cose e quanti camionisti spegneranno i motori. Non c'è psicosi in città per ora, ma se dovesse andare avanti ad oltranza ci saranno disagi

ANCONA - Da lunedì 14 marzo i camionisti che aderiranno allo sciopero incroceranno le braccia e spegneranno i motori ad oltranza. Il prezzo dei carburanti, infatti, continua a salire vertiginosamente e questo si ripercuote non solo sul loro lavoro ma anche sui consumi della popolazione in generale.

Lo stop previsto tra due giorni potrebbe portare problemi ai rifornimenti di mercati e supermercati. Anche ad Ancona c'è preoccupazione anche se, girando tra gli scaffali, non si vedono scene da panico o file chilometriche. Sicuramente c'è la voglia, da parte di titolari e gestori, di capire cosa accadrà lunedì quando alzeranno le serrande. «Ancora non sappiamo nulla di preciso ma probabilmente gli autotrasportatori che aderiscono alla nostra insegna non faranno sciopero - dice Luca Sciocchetti del supermercato Sì con te di corso Amendola -  ad ogni modo se decideranno di fermarsi ci saranno dei disagi e mancheranno sicuramente delle merci ma non vorrei che si facessero allarmismi inutili. Non serve preoccuparsi perché per ora c'è tutto e non manca nulla. Logicamente se decideranno di bloccare per più tempo si andranno a creare inevitabilmente i disagi». Giuseppe Gagliardi del supermercato Tigre, sulla stessa via, che fa capo al gruppo Gabrielli concorda con Sciocchetti. «Non mancherà nulla, i clienti possono stare tranquilli». 

Intanto questa mattina si è tenuta l'assemblea regionale di Confartigianato Trasporti proprio per discutere del tema. «Se non ci sarà un intervento tempestivo del Governo - ha spiegato Luca Bocchino, responsabile sindacale di Confartigianato Ancona, Pesaro e Urbino - l’autotrasporto sarà costretto ad un fermo tecnico, non di protesta, perché i carburanti, oltre ad aver subito rincari insostenibili di oltre il 50%, scarseggiano. Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture con ripercussioni sugli autotrasportatori, ma anche su tutti i settori dell’economia e sulle famiglie. Anche nel pieno della pandemia, siamo stati in prima linea per garantire la consegna delle merci e non fermare il Paese, ma in questa situazione è impossibile programmare i servizi. Servono interventi immediati che consentano di gestire l’emergenza attuale, ma anche misure strutturali per dare certezze agli imprenditori». Il comparto dell’autotrasporto, fa sapere Confartigianato «conta 2.100 aziende e 6mila addetti nella provincia di Ancona, Pesaro e Urbino. Mentre sono 1.800 aziende con 5.400 addetti quelle di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo».

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