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Sciopero dei medici convenzionati, ambulatori chiusi anche oggi

«Il Sindacato Medici Italiani  insieme allo SIMET ha indetto due giornate di sciopero con la chiusura degli ambulatori l’1-2 marzo

«Il Sindacato Medici Italiani  insieme allo SIMET,   che  già  non era  favorevole a quanto proposto dal Governo per l’accordo collettivo nazionale per la medicina  convenzionata,  dopo inutili tentativi di trattativa, ha  deciso di apporre solo una firma tecnica per poter così contrastare a livello regionale ulteriori derive, ha indetto due giornate di sciopero con la chiusura degli ambulatori l’1-2 marzo  convocando anche  una manifestazione a Roma il 2 marzo dalle 9 alle 13 davanti al ministero della Salute in Lungotevere Ripa». Lo annuncia lo stesso Sindacato Medici Italiani in una nota. 

Alessandra Moraca, Segretario per la regione Marche del Sindacato Medici italiani (in foto allegata), afferma che «anche i medici marchigiani faranno la loro parte e  sottolinea che l’inaccettabile  proposta ricevuta  a livello centrale ha costretto il sindacato ad utilizzare lo sciopero,  così come prevede la Costituzione italiana,  come modalità di tutela dei diritti di questi medici per ciò che concerne:  carichi di lavoro insostenibili,  mancanza di tutele (maternità, ferie, malattia), il non riconoscimento dell’infortunio sul lavoro e l’eccessiva presenza di burocrazia che rallenta il lavoro di tutti i giorni  e sottrae sempre  di più tempo che il medico dovrebbe dedicare al paziente».   Inoltre «lo sciopero viene anche fatto per i medici deceduti per la pandemia COVID a cui inizialmente non era stato risconosciuto alcun indennizzo, ora sembra che qualcosa verrà liquidato,  ma questa sarà una quota irrisoria rispetto al valore che questi medici hanno dimostrato, morendo nell’ espletamento della loro professione di medico» continua la Ripa. 

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«Il sindacato chiede fermamente di poter effettuare a tal proposito una modifica strutturale prevedendo anche per i medici convenzionati una copertura INAIL e ribadiscono che è indispensabile che  venga liquidato un’indennizzo  congruo per le famiglie che hanno perso i loro cari e non l’irrisoria somma proposta. In memoria di questi Colleghi deceduti per il COVID, durante lo sciopero  del 2 marzo verrà osservato un minuto di silenzio- continua la nota- è’ inutile dire solo a parole che i medici svolgono un ruolo cruciale ogni  giorno, dimostrato ancora una volta durante questa pandemia che li ha spinti a non risparmiarsi, ma anzi ad essere  in prima linea con la loro professionalità ed il loro spirito di sacrificio  limitando perdite ancora più ingenti di pazienti, perdendo in alcuni casi loro stessi la vita. I medici hanno ora bisogno di fatti concreti, è importante in questo frangente evidenziare quali sono le reali necessità dei servizi e dell’emergenza territoriale dei medici che lì lavorano. Con lo sciopero tuteliamo i diritti calpestati, ma chiaramente lo sciopero non danneggerà i cittadini perché l’assistenza sanitaria essenziale verrà comunque garantita in tutti i servizi con i contingenti minimi previsti- conclude il sindacato- siamo convinti del valore che ha il nostro sistema sanitario, universalistico ed equo nell’accesso alle cure, finanziato attraverso la fiscalità generale, che fino ad oggi ha permesso la stessa tutela alla salute per tutti i cittadini».


 

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