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Dalla Bosnia ai terremoti, il “baffo dal cuore d’oro” va in pensione: festa in Croce Gialla per Sauro Giovagnoli

A distanza di 40 anni per Sauro Giovagnoli è arrivato il momento della pensione ma per il “ baffo”, alla parete di casa, non c'è ancora un chiodo dove appendere la divisa

ANCONA - E’ entrato a far parte della Croce Gialla nel 1979 in veste di volontario, per poi diventare dipendente nel 1982. A distanza di 40 anni per Sauro Giovagnoli è arrivato il momento della pensione ma per il “ baffo”, alla parete di casa, non c'è ancora un chiodo dove appendere la divisa . 

Festa grande nella sede della Croce Gialla di Ancona dove volontari e dipendenti si sono riuniti per riconoscere il giusto tributo all’uomo che tanto ha fatto per l’associazione sia come autista che come direttore di sede. Una cosa è certa: in questi 40 anni tante cose sono cambiate e la maggiorparte di queste sono passate tra le mani di Sauro Giovagnoli, specialmente negli ultimi 20 anni in veste di direttore di sede: «Quando sono stato assunto la Croce Gialla aveva poche macchine, il 118 non si sapeva nemmeno che cosa fosse poi con il trascorrere degli anni c’è stata una vera e propria rivoluzione anche nell’ambito del trasporto sanitario compresa l’emergenza territoriale- spiega Giovagnoli- oltre al 118 come associazione ci siamo ritrovati ad affrontare tanti  nuovi aspetti come il servizio civile, l’alternanza scuola lavoro, i lavori socialmente utili in convenzione con il Tribunale, accordi con altre associazioni,  appalti di varia natura, l’organizzazione interna per quello che riguarda le convenzioni con enti e strutture ospedaliere, i rapporti con il comune così come il fabbisogno giornaliero di una sede come la nostra, che di fatto è operativa 24 su 24 e 7 giorni alla settimana. Il mondo della Croce Gialla per sua natura è un mondo che non si ferma mai ed è in continua evoluzione». Una evoluzione che Sauro Giovagnoli ha seguito in questi anni con attenzione, senza perdere di vista sia i volontari che gli stessi dipendenti. 

Per la Croce Gialla Sauro Giovagnoli è stato un punto di riferimento ma anche una colonna della protezione civile dell’Anpas, dove per oltre 20 anni è stato responsabile a livello regionale. Un incarico di prestigio che ha sempre visto il “baffo” più in prima linea che dietro la scrivania in mezzo ai volontari: «All’inizio degli anni novanta assieme ad altre persone abbiamo allestito un campo profughi in Bosnia. Anni difficili basti pensare che tutti gli aiuti umanitari partivano da Ancona assieme ai volontari- continua Giovagnoli- Oltre che seguire il magazzino  per logistica territoriale ero anche il punto di riferimento per i tanti volontari che ogni venerdì sera partivano alla volta di Spalato con il traghetto proprio dal porto di Ancona. Dopo la Bosnia ho avuto modo di seguire altre situazioni sempre nell’ambito dell’emergenza territoriale come i terremoti in Abruzzo, in Emilia nell’Umbria e nelle Marche oltre alle alluvioni a Sarno e nella provincia di Asti. Per il momento mi godo la pensione e il nipote ma resterò nella grande famiglia della Croce Gialla come volontario assieme a questi ragazzi».
 

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