
Assessore Guido Castelli
Ricostruzione post sisma, assessore Castelli: «Il territorio protagonista come nel ‘97»
L’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli: «E' l'ora dell'ascolto dal basso»
«In queste ultime settimane abbiamo dato il via ad una vera e propria svolta nel metodo di approccio verso i problemi della ricostruzione – ha detto Castelli -, un cambio di rotta rispetto a quello adottato tra il 2016 e il 2020 dalla precedente giunta. Finora – spiega - abbiamo assistito ad un sistema gerarchizzato e centralistico, che ha tentato di affrontare i problemi dall’alto verso il basso. I risultati li sappiamo tutti: provvedimenti a pioggia e tanta confusione». Una sorta di rivoluzione copernicana, dunque, con al centro ‘gioco di squadra’ e principio di sussidiarietà. «Vogliamo riproporre – sottolinea l’assessore – il modello marchigiano vincente del post sisma 1997 attraverso, da un lato, un lavoro sinergico e compatto sul piano istituzionale, tra Regione, Commissario e Usr, dall’altro, una disponibilità all’ascolto di sindaci e delle realtà socio-economiche locali per una ricerca di soluzioni che viene dal basso, da quel territorio che in questi anni ha lamentato una profonda trascuratezza. Le istituzioni locali non saranno più meri e passivi destinatari di azioni centralizzate, ma protagonisti della ricostruzione. Le azioni di questi giorni lo testimoniano. Anche se i problemi restano c’è tutto un altro atteggiamento e un clima di coesione» In particolare l’incontro avuto con i primi cittadini dei comuni maceratesi è stato l’occasione per affrontare alcune tra le tematiche più complesse e delicate che, dice lo stesso Castelli “necessitando di una risposta il più sollecita possibile, evocano il bisogno di attivare i poteri di deroga propri del Commissario, il quale, nella stessa ottica di squadra, intende esercitare d’intesa con Regione e Usr».
Al centro della riunione con Ance, invece, i temi della ricostruzione pubblica e privata: «Adottando il principio di sussidiarietà – prosegue Castelli - intendiamo far tesoro degli spunti e indicazioni che giungono dal mondo delle imprese e professioni. Come la necessità di revisionare o perfezionare strumenti normativi al fine di consentire una ricostruzione tempestiva e di qualità. Per questo abbiamo concordato con l’associazione di avviare tavoli tecnici per affrontare la questione della gestione delle macerie. Dopo la raccolta delle macerie pubbliche, infatti, resta il duro scoglio di quelle private: 4,2 milioni di tonnellate che richiedono un sistema ben organizzato di smaltimento e riutilizzo anche all’insegna dell’economia circolare» conclude Castelli.