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Nuove restrizioni, Acquaroli: «Non c'è stata una richiesta di zona rossa»

Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, commenta l'esito del confronto tra Governo e Regioni di questa mattina nel quale si è parlato di nuove restrizioni in vista delle festività natalizie

ANCONA - «La collaborazione che c'è col Governo non può essere interpretata come una secca richiesta di zona rossa che è una misura estrema che va presa solo ed esclusivamente quando realmente ci sono le necessità». Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, commenta l'esito del confronto tra Governo e Regioni di questa mattina nel corso del quale, al termine dell'ordine del giorno, si è parlato di nuove restrizioni in vista delle festività natalizie.

Acquaroli ha voluto chiarire la posizione delle Marche. «Io sono stato molto chiaro questa mattina- dice Acquaroli-. Ho dato la disponibilità a discutere di eventuali strette ed ho fatto uno specifico riferimento agli assembramenti natalizi nelle case private. È stato un confronto sereno dove alcuni governatori hanno fatto esplicite richieste di misure più forti. Io ho dato la disponibilità a parlare, ma ho detto che davanti a nuove chiusure non si può pretendere che ristoranti, bar piscine e palestre debbano continuare ad accollarsi questa vicenda da soli. Se ci fossero nuove chiusure occorrerebbe prevedere ristori totali e immediati». Il governatore nel confronto odierno ha parlato dei tanti piccoli Comuni presenti nelle Marche «che non devono essere discriminati e penalizzati davanti ad una similitudine con aree molto più popolose», aggiungendo inoltre il tema legato «all'inopportunità di lasciare alcune fasce della popolazione sole durante il Natale», ed ha chiesto infine «una comunicazione lineare perchè due settimane fa si parlava dell'apertura delle scuole ed oggi siamo qui a discutere di un lockdown totale». Da parte delle Marche non c'è stata dunque una richiesta di istituire una zona rossa. «Se c'è una necessitaà sanitaria è giusto anche fare le strette necessarie, ma è giusto pure chiarirsi perchè altrimenti non siamo piu' credibili- conclude Acquaroli-. Io questo ho detto stamattina facendo un riferimento a quello che dovremo pensare da gennaio perchè se, da una parte, preoccupa la tenuta del sistema sanitario, dall'altra parte, preoccupa l'apertura delle scuole e il Tpl. Tutte queste considerazioni messe insieme non mi sembrano una richiesta di zona rossa. Se poi ci sono le necessità il Cts ce lo dica».

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