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Qualità della vita in Italia, Ancona perde 7 posizioni e scivola al 39° posto

Il report realizzato da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunto alla 23esima edizione

La provincia di Ancona scende di 7 posizioni e si piazza al 39° posto nel rapporto sulla qualità della vita in Italia 2021 stilato da ItaliaOggi e Università "La Sapienza" di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. L'indagine è giunta alla 23esima edizione. La provincia marchigiana dove si vive meglio è Macerata, che si assesta al 22° posto, seguita da Ascoli PIceno al 27°. 

Il dossier

Bolzano e Bologna aprono la classifica della dimensione affari e lavoro, risultato che conferma quelli delle passate edizioni dell'indagine. A seguire Fermo, Trento e Cuneo, che a loro volta mantengono i piazzamenti ottenuti negli ultimi anni. Tra le 33 province comprese nel gruppo di testa (erano 32 lo scorso anno), 6 appartengono al nord-ovest, dato immutato rispetto alla passata edizione: 3 in Piemonte (Cuneo, Biella e Asti); la provincia di Aosta in 22° posizione; 2 delle 12 province lombarde, come nei due anni passati (nell'ordine Monza e della Brianza e Brescia). Si conferma una nutrita presenza di province del nord-est nelle prime posizioni, 18, una in meno rispetto alla scorsa edizione, a testimonianza che il nord-est è caratterizzato da andamenti più favorevoli di quelli del nord-ovest. Tra le posizioni di testa figurano le due province del Trentino-Alto Adige, tutte le province venete tranne Belluno e Vicenza e 3 delle 4 province del Friuli-Venezia Giulia, ad eccezione di Gorizia.

Trova una ulteriore conferma la rilevante presenza dell'Emilia Romagna, con 8 su 9 province censite nel gruppo di testa, mentre Rimini si classifica nel gruppo 2. Anche la Toscana conferma la sua presenza nelle posizioni di testa, dove figura con 5 province, dato immutato rispetto allo scorso anno, nell'ordine Prato, Pisa, Firenze, Grosseto e Massa-Carrara. Sempre per il centro-Italia, si piazzano nel gruppo di testa 4 delle 5 province marchigiane (erano 2 nella passata edizione), ad eccezione di Ancona. L'Italia centrale attenua la sua presenza nel gruppo 2, dove figura con 7 delle sue 22 province, tre in meno rispetto alla passata edizione. Nel gruppo 2 si piazzano 18 province del nord-ovest (le province piemontesi non classificate nelle posizioni di testa, le analoghe province lombarde ad eccezione di Lodi, quelle liguri), 4 province del nord-est, con-tro le 3 dello scorso anno (Belluno e Vicenza in Veneto, Gorizia in Friuli-Venezia Giulia e Rimini in Emilia-Romagna), le citate 7 province del centro (le restanti province toscane, la due province umbre, Ancona nelle Marche). Inoltre, sono presenti nel gruppo 2 tre province dell'Italia meridionale e insulare, come nelle passate due edizioni (Teramo in Abruzzo, Campobasso in Molise, Nuoro in Sardegna).

Le 42 posizioni censite nei gruppi 3 e 4 comprendono come nelle passate edizioni quasi esclusivamente province dell'Italia meridionale e insulare, con l'eccezione di Lodi, che scivola nel gruppo 4. Con particolare riferimento al gruppo di coda, composto come lo scorso anno da 21 province, vi figurano nella quasi totalità province appartenenti all'Italia meridionale e insulare. Per l'Italia centrale, sono presenti nel gruppo di coda le 3 province laziali di Roma, Latina e Frosinone. Inoltre, si collocano in fondo alla classifica 4 delle 5 province campane (nell'ordine Benevento, Salerno, Napoli e Caserta); 3 delle 6 province pugliesi (Lecce, Barletta-Andria-Trani e Foggia); le 5 province calabresi; 5 delle 9 province siciliane (nell'ordine Messina, Catania, Palermo, Siracusa e Agrigento). A chiudere la classifica, come nelle due passate edizioni, Crotone.

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