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Caos Pronto Soccorso: «Da Saltamartini una resa incondizionata»

Il capogruppo regionale PD Maurizio Mangialardi commenta le parole dell’assessore regionale Filippo Saltamartini, secondo cui la situazione causata dalla carenza di personale sanitario può essere risolta solo da un intervento del governo Draghi

SENIGALLIA – «Quella di Saltamartini è una resa senza condizioni. Per anni la destra ha giocato allo sfascio, imputando demagogicamente al centrosinistra, sia comunale che regionale, ogni responsabilità circa la difficoltà di reperire personale per l’ospedale di Senigallia, arrivando al punto di alimentare tra i cittadini la spregevole menzogna di una nostra presunta volontà di chiudere l’ospedale stesso. Oggi le parole dell’assessore regionale alla Sanità fanno giustizia di quelle mistificazioni e dimostrano quanto fossero ignobili quelle accuse; quanto fossero vuote le promesse in campagna elettorale; quanto fossero cinici gli attacchi di un comitato che non solo non ha mai difeso l’ospedale, ma, da soggetto politico quale era e quale è, ha sempre e solo lavorato per sostenere la candidatura del suo presidente, l’attuale sindaco Olivetti, strumentalizzando i problemi delle persone». Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta le parole dell’assessore regionale Filippo Saltamartini, secondo cui la grave situazione venutasi a creare al Pronto soccorso di Senigallia a causa della carenza di personale sanitario può essere risolta solo da un intervento del governo Draghi.

«È troppo facile – afferma Mangialardi – fare come Saltamartini e Olivetti, cioè aizzare per anni la polemica contro chi governa a livello locale e poi, quando tocca a loro amministrare, dichiararsi incompetenti e rimettersi al governo nazionale. La verità è che le difficoltà riguardanti l’assunzione di personale ci sono sempre state negli ultimi anni, ma non derivano da scelte compiute dalla politica regionale, bensì dai vincoli e dalle restrizioni contenuti nella normativa nazionale e, in particolare, nel cosiddetto decreto “Balduzzi».

«Personalmente – conclude il capogruppo dem – mi sono già attivato con la direttrice dell’Asur Marche Nadia Storti e il direttore dell’Area vasta 2 Giovanni Guidi. È mia intenzione incontrarli presto per capire come affrontare il problema, che non riguarda solo il Pronto soccorso, ma molti altri reparti. Per il resto, ben venga l’incontro di mercoledì tra il ministro Speranza e le Regioni sui problemi del personale, ma è chiaro che la Regione Marche, con il complice silenzio della giunta Olivetti, non ha affrontato con il piglio giusto quell’emergenza nell’emergenza che sta travolgendo il Pronto soccorso di Senigallia di fronte a una pandemia che appare tutt’altro che superata. Basti dire che chi accusava il centrosinistra di “non battere i pugni abbastanza”, oggi non è stato capace neppure di scrivere una lettera al prefetto di Ancona, tanto che ci hanno dovuto pensare il primario Maracchini e la direttrice Mancinelli, a cui va il merito di aver avviato un’interlocuzione che, auspico, possa fare risultati in breve tempo».

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