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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caro gasolio, Coldiretti: «Salvare le imprese per autosufficienza alimentare ed energetica»

Prosegue la corsa al rincaro del gasolio agricolo con aumenti di oltre il 50% che mettono in grande difficoltà tutto il mondo agricolo e zootecnico

Prosegue la corsa al rincaro del gasolio agricolo con aumenti di oltre il 50% che mettono in grande difficoltà tutto il mondo agricolo e zootecnico dove non mancano preoccupazioni anche per i fertilizzanti, settore che annovera proprio la Russia tra i maggiori esportatori mondiali. Ora, con la raccomandazione del Ministero del Commercio e dell’Industria russo a interrompere le esportazioni a causa delle sanzioni dopo l’invasione in Ucraina si temono ulteriori rialzi dopo i rincari di oltre il 170% già registrati prima dell’avvio del conflitto armato. “Lo stop alle esportazioni russe di concimi rischia di aggravare la situazione di difficoltà in cui si trovano le aziende agricole che già devono affrontare rincari di tutti i fertilizzanti legati all’impennata del costo del gas scatenata dal conflitto.

L’urea è balzata a 750-800 euro a tonnellata contro i 350 euro a tonnellata dello scorso anno, secondo il report di Cai – Consorzi Agrari d’Italia, mentre il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 330 euro/tonnellata, mentre i concimi a contenuto di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro/tonnellata” spiegano da Coldiretti. Ma la situazione mette il bollino nero anche ad altri settori economici legati all’agricoltura come l’export, ad esempio, con un Made in Marche dal valore di circa 3 milioni di euro prima del Covid, o come il turismo con le strutture alberghiere ed extra alberghiere che avevano registrato nel 2019 quasi 66mila presenze, circa il 4% del turismo nelle nostra regione. «Due anni di pandemia e ora la guerra impongono un ripensamento delle politiche nazionali e regionali – evidenzia Coldiretti Marche – intanto per salvaguardare le aziende agricole che possono sentire di raggiungere l’autosufficienza alimentare e fornire un grosso contributo anche alla produzione di energia attraverso il fotovoltaico su tetti di casa, stalle, fienili e magazzini e la realizzazioni di micro impianti per la produzione di biogas dai reflui degli allevamenti».

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