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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Moscioli di Portonovo, la cooperativa ha deciso: stop alla vendita a ristoranti e ingrosso

La decisione presa per salvaguardare il Presidio Slow Food all’insegna della sostenibilità. L’accordo con Slow Food Ancona e Conero

ANCONA- La Cooperativa Pescatori di Portonovo, in accordo con Slow Food Ancona e Conero, interromperà dal 25 agosto la fornitura di Mosciolo selvatico di Portonovo ai canali della ristorazione e dell’ingrosso, mentre continuerà la vendita al pubblico. La decisione è stata presa per salvaguardare il rinomato Presidio Slow Food i cui presupposti si basano sulla sostenibilità dell’attività di pesca che deve essere in sintonia con l’ambiente. Il Mosciolo selvatico è un mitile naturale che è soggetto a variazioni stagionali quantitative e qualitative, che risente principalmente delle condizioni climatiche che si mostrano sempre più deteriorate, come la temperatura media dell’acqua in continuo aumento e la quantità delle precipitazioni atmosferiche mai come quest’anno scarse. La criticità in merito alla scarsa quantità di Mosciolo selvatico di Portonovo con le dimensioni minime per essere commercializzato era già stata evidenziata a maggio, all’inizio della stagione di pesca che avrebbe dovuto concludersi a ottobre.

Non potendo assicurare le crescenti quantità richieste dai ristoranti e nell’ottica di salvaguardare la stagione di pesca 2023, che si preannuncia allo stato dei fatti buona, si è deciso di limitarne la commercializzazione a quella al dettaglio nei punti vendita della Cooperativa di Portonovo, Numana e Osimo. Slow Food e la Cooperativa pescatori di Portonovo, sono consapevoli delle difficoltà che dovranno affrontare i ristoratori ma hanno preso questa decisione con il fine unico di ridurre le potenziali condizioni di rischio e garantire il futuro di un mitilo unico come il mosciolo selvatico di Portonovo. L’auspicio è che questo proposito venga accolto da chiunque svolge attività di pesca al fine di evitare conseguenze anche gravi in termini di biodiversità e di riduzione dell’abbondanza della specie. A maggiore e ulteriore tutela del Presidio Slow Food i pescatori della Cooperativa si impegnano a monitorarne costantemente lo stato e, in caso, interrompere l’attività di pesca prima del mese di ottobre previsto dal disciplinare. 

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