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Sabato, 30 Settembre 2023
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Ancona e Macerata con più stranieri, marchigiani più anziani della media

I dati sulla popolazione marchigiana analizzati e diffusi dall'Istat. Ecco l'ultimo aggiornamento e il confronto con la media nazionale

MARCHE - Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente della popolazio-ne, nelle Marche si contano 1.498.236 residenti. Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo, i dati censuari registrano, rispetto all’edizione 2019, una riduzione di 14.436 resi-denti nella regione. Il 42,3% della popolazione marchigiana vive nelle province di Ancona e Fermo, che ricoprono il 30,1% del territorio e dove si registrano i più elevati valori di densità di popolazione. In particolare, nella provincia di Ancona risiedono 236,6 abitanti ogni km2 e in quella di Fermo 196,7, contro i 159,4 in media nella regione. All'opposto, Macerata presenta il più basso livello di densità, con un valore di 110,6 abitanti per km2.Tra il 2019 e il 2020 la popolazione si riduce in tutte le province, con perdite in valore assoluto che variano tra quella di Fermo (-2.027 residenti) e quella di Macerata (-3.405); in termini relativi la variazione minore si osserva ad Ancona (-0,6%) e quella maggiore ad Ascoli Piceno (-1,3%).

Il focus sulla cttà di Ancona

Tra il 2019 e il 2020 solo 26 dei 227 comuni marchigiani non hanno subito perdite di popolazione e tra questi solamente due capoluoghi di provincia (Ancona e Macerata). Il comune di Porto Sant’Elpidio fa registrare il massimo incremento comunale in termini assoluti, con una variazione di +312 residenti. 
Sono invece 201 i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite più consistenti si registrano a Ascoli Piceno (-850), Fabriano (-844) e Pesaro (-836); in termini relativi nei comuni di Gagliole (-8%) e Camerino (-5,7%). La quota di comuni che perdono popolazione tra il 2019 e il 2020 è maggioritaria in tutte le classi di am-piezza demografica, varia dal 94,5% dei comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti al 66,7% (due comuni su tre) di quelli con popolazione di oltre 50.000 residenti.

Il fattore pandemia

Il declino della popolazione è ascrivibile principalmente al deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale) mentre la presenza di popolazione straniera è stabile. Questa tendenza al calo demografico è stata ulteriormente accentuata dalla pandemia da Covid-19. L’eccesso di decessi, direttamente o indiret-tamente riferibile alla pandemia, ha comportato nelle Marche l’incremento del tasso di mortalità da 11,5 per mille del 2019 a 13,3 per mille del 2020, con il picco di 14 per mille di Pesaro e Urbino, provincia maggiormente colpita nella prima fase della pandemia. 

Nascite

Sulla natalità gli effetti sono meno immediati e il lieve calo delle nascite, registrato anche nel 2020, è riconducibile soprattutto a fattori pregressi, come la sistematica riduzione della popolazione in età feconda, la posticipazione nel progetto genitoriale e il clima di incertezza per il futuro. Tra il 2019 e il 2020 il tasso di natalità è sceso da 6,4 a 6,3 per mille; il valore più basso si registra nella provincia di Ascoli Piceno (passata da 6,1 a 6,0 per mille).

Genere ed età

La prevalenza della componente femminile nella struttura per genere della popolazione residente si conferma anche nel 2020. Le donne, infatti, rappresentano il 51,3% del totale e superano gli uomini di oltre 39 mila unità (Prospetto 4). Il rapporto di mascolinità nella regione è pari a 94,9%, in linea con la media nazionale (95%). Nei territori le differenze non sono significative. Il rapporto di mascolinità più basso si registra nella provincia di Ascoli Piceno (94,3%), quello più alto a Pesaro e Urbino (95,8%). Tuttavia, in 55 comuni marchigiani il rapporto di mascolinità risulta sbilanciato a favore della componente maschile, con il primato di Montedinove in provincia di Ascoli Piceno (124,9%), seguito da due comuni della provincia di Macerata, Bolognola (121,7%) e Castelsantangelo sul Nera (119,1%). All’opposto si collocano i comuni di Palmiano (provincia di Ascoli Piceno, 85,4%), Cessapalombo (provincia di Macerata, 86,1%) e Montalto delle Marche (provincia di Ascoli Piceno), dove si osservano 86,7 uomini ogni 100 donne. La popolazione marchigiana presenta, anche nel 2020, una struttura per età sensibilmente più anziana rispetto al resto del Paese, come emerge dal profilo delle piramidi di età. Anche gli indicatori di struttura della popolazione confermano che la regione ha una popolazione meno giovane di quella italiana. L’età media, sostanzialmente stabile rispetto al 2019, è di 46,6 anni, contro i 45,4 della media nazionale (Prospetto 5). Superiori alla media nazionale e in crescita l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14), che passa da 203,1 del 2019 a 207,5 del 2020, e l’indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età 15-64), da 40,4 a 40,8. 

Stranieri residenti

Sulla base della dinamica demografica di fonte anagrafica (saldo naturale e saldo migratorio) intercorsa nell’anno 2020, combinata alle risultanze derivanti dai “segnali di vita amministrativi”, la popolazione straniera delle Marche ammonta a 130.462 residenti, con una riduzione di 133 persone (-0,1%) rispetto al Censimento 2019. La popolazione straniera ha quindi contribuito in maniera minima alla riduzione di quella complessiva (-14.436 persone). Ancona e Macerata, le province con il maggior numero di stranieri, registrano un lieve incremento percentuale (+0.5% per entrambe), ma è a Pesaro e Urbino che si osserva la maggior crescita (+1,5%); a Ascoli Piceno e, soprattutto, a Fermo i cittadini stranieri risultano invece in diminuzione (rispetti-vamente -1,8% e -3,6%). Nelle Marche, come accade anche a livello nazionale, la popolazione straniera è mediamente più giovane rispetto alla componente di nazionalità italiana. L’età media è infatti di 36,1 anni contro 47,6 anni degli ita-liani. Inoltre la presenza maschile è minore: 86,5 stranieri ogni 100 straniere a fronte di 95,8 italiani ogni 100 italiane. Rispetto ai valori medi regionali, la provincia di Macerata è quella con la popolazione straniera più giovane (età media 35,6 anni) e con la componente maschile più rilevante (90,2 uomini ogni 100 donne).
 

                              
                                    
                                    
                                    

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