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La pista ciclabile cancella i posti auto, operatori e residenti sbottano: «Sarà un pasticcio»

Sul progetto di mobilità sostenibile ci sono dei dubbi da parte delle persone che abitano e lavorano in zona. L'assessore Simonella: «Parcheggi spostati a due passi dalla Mole, saranno nominativi»

Il nuovo progetto della pista ciclabile in via XXIX Settembre porterà ad un'inevitabile riduzione degli stalli. La notizia ha creato non pochi malcontenti tra operatori, residenti e commercianti della zona. «Già ora abbiamo dei disservizi enormi con i cantieri aperti sbotta Marco Cambia, titolare dell'omonima tabaccheria, figuriamoci con l'eliminazione degli altri posti auto. È una tragedia per tutto il centro in una situazione già complessa. Abbiamo il cantiere aperto da mesi, altri lavori di privati per i rifacimenti delle facciate e, se viene eliminata anche una sponda di posteggi, sarà un disastro, sia per chi abita qui che per coloro che devono venire a prendere un caffè o, come nel mio caso, a comprare le sigarette».

Lavori in via XXIX Settembre

Intanto l'assessore Ida Simonella ha fatto sapere che «ancor prima di avallare il progetto della pista ciclabile, si è pensato ad una soluzione personalizzata per la sosta di tutti i residenti. Ad oggi i posti auto in quella zona non erano esclusivi». Ossia «abbiamo ottenuto dall'Autorità portuale degli spazi ad hoc sotto Porta Pia. Saranno nominativi e ognuno avrà il suo. Così si copre una parte delle necessità dei residenti di via XXIX settembre e di via Rupi. Questo è uno stile che ci siamo dati, come anche in via della Loggia o in piazza della Repubblica». Per chi capita in zona per fare shopping o per i lavoratori, invece, c'è la sosta veloce o il parcheggio scambiatore degli Archi a due euro con trasporto gratuito in centro. «Il progetto della pista ciclabile - prosegue l'assessore - si inserisce nel Bando Periferie ed è un tassello fondamentale per raggiungere modalità alternative di trasporto». 

Dubbioso sul progetto dei parcheggi spostati al porto Andrea Morandi, Ceo di Morandi Group. «Secondo me questa non è un'alternativa risolutiva, perché si va a mescolare il traffico cittadino con quello dei passeggeri e dei camion verso i traghetti. Parliamo di un milione e duecento passeggeri l'anno. Non sono pochi». Morandi parla di priorità da tenere bene a mente: «Al momento credo che l'obiettivo sia quello di eliminare le barriere d'ingresso alla città di Ancona e di non crearne di nuove. Va bene la transizione ecologica, ma bisogna farla con intelligenza. Già se le persone trovassero parcheggio senza fare dieci giri si inquinerebbe molto meno. Partiamo da qui». Intanto procede, a rilento, il cantiere per il rifacimento della pavimentazione, arredi, marciapiedi ecc. (si sono verificati casi di Covid tra il personale della ditta, interferenze tecniche con il cantiere dell'Iti Waterfront, carenze di materie prime e infine lo stop per le feste natalizie) e c'è chi, come Pino Daloiso che ha uno storico bar proprio sulla via, lamenta uno stato di totale incuria della strada: «Si pensa ai lavori, ma ci sono buche enormi da rattoppare e un vecchio tombino qui accanto che va sostituito da non so più quanti anni. Il progetto della pista ciclabile? Non mi convince per niente. Non siamo Pesaro né Ferrara. Il Comune pensasse a risistemare le cose che non vanno e a fare i parcheggi. Solo così le cose potranno migliorare».

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