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Martedì, 23 Aprile 2024
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Al vigile scappa? Ecco dove può farla: la norma del comando scatena il sindacato

Una nuova disposizione del comando di Polizia Locale di Ancona riaccende la miccia delle polemiche. La questione, stavolta, riguarda i bisogni fisiologici del personale a piedi

Una nuova disposizione del Comando di Polizia Locale di Ancona riaccende la miccia delle polemiche. La questione, stavolta, riguarda i bisogni fisiologici del personale in servizio a piedi. L’articolo 4 della disposizione che regola le “modalità di svolgimento del servizio esterno” recita testualmente: “Si ribadisce che il servizio "appiedato" deve essere svolto a piedi, ed in caso di richieste di rientrare in Comando questo non possono essere accolte; in caso di bisogni fisiologici del personale si può utilizzare la sede del Comune in P.za XXIV Maggio, quella dell' Informagiovani in P.za Roma e quella dell'Ascensore Comunale in P.za Dante”. 

La nota sindacale

Una situazione grottesca, secondo l’UGL della Polizia Locale Marche – Ancona, che per voce del Segretario Vincenzo Marino definisce il provvedimento «lesivo della dignità dei lavoratori». In una nota diffusa dal sindacato infatti, si legge che «Oltre a cristallizzare un evidente disparità di trattamento tra i vari settori che compongono la struttura (tra chi lavora in ufficio e chi no), di fatto si andrebbe a violare l'art. 28 del DLgs 81/08 ossia il "benessere organizzativo". Pensiamo a tutti gli uomini e donne che indossano l'uniforme della Polizia Locale Dorica (considerato anche le temperature di questi giorni,) ai disagi ma soprattutto  alle ripercussioni psicofisiche – prosegue il comunicato - Alla luce  di questa disposizione, sembrerebbe che di "benessere organizzativo" ce ne sia ben poco anche perché, forse, chi ha dato questa disposizione non sa che il sabato e la domenica due  strutture  di quelle indicate sono chiuse (in questo periodo con orari ridotti), mentre la terza (Piazza Dante, ndr) è oggettivamente raggiungibile solo con auto di servizio quindi per nostra pace dovremmo "trattenerci" fino al lunedì. Oggettivamente come Sindacato abbiamo registrato negli ultimi mesi, una sequenza di errori che vanno dalla mancanza di motivazioni (obbligatori ai sensi dell'art 3 della legge 241/90), alla illogicità nei provvedimenti amministrativi, con quest'ultima ci sembra aver superato ogni ragionevole buonsenso. Anche per questo "colpo di genio" l'Ugl Polizia Locale Marche, come per le precedenti violazioni, denuncerà' agli organi competenti quanto di dovere».

«Una provocazione»

Marino ha specificato che la presa di posizione è una provocazione, utile però a evidenziare quelli che definisce veri e propri problemi organizzativi del corpo. Un vigile di pattuglia in centro durante il week end, spiega il sindacalista, dovrebbe lasciare il posto per raggiungere piazza Dante ed espletare i propri bisogni: «Il principio è che se si vuole garantire la presenza delle divise in centro bisogna farlo con un’organizzazione diversa e non sottraendo di fatto agli agenti la possibilità di allontanarsi per esigenze fisiologiche - ha spiegato il rappresentante- bisogna assumere personale, si potrebbe mandare un’altra pattuglia a rilevare provvisoriamente l’agente che si allontana per un bisogno. Sfido chiunque, ad esempio, a stare sei ore in giro con 40° senza potersi rinfrescare. Questo però non si può fare – spiega Marino - sia perché c’è carenza di organico e sia perché l’organizzazione che è stata data al corpo non lo permette. Ci sono molti agenti in ufficio oppure dislocati su altri servizi». Resta sempre la possibilità di rivolgersi a un bar: «Andare al bar può essere denotato come un disservizio e contestabile sia dalla pubblica amministrazione che dai cittadini – conclude il rappresentante Ugl – se in giornate come queste il vigile entra al bar una volta per bere, l’altra per rinfrescarsi, un'altra per esigenze fisiologiche allora gli agenti diventerebbero i principali utenti dei locali». 
 

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