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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pietre d'inciampo e intitolazioni di luoghi pubblici, Ankon Nostra scrive alle istituzioni

Il testo integrale della missiva

ANCONA - Pietre d’inciampo, l’associazione Ankon Nostra scrive una lettera aperta alle istituzioni in merito al possibile disimpegno della Regione Marche. Il testo, pubblicat integralmente. 

La lettera 

«Ai Presidente della Regione Marche, Presidente della Assemblea Legislativa delle Marche, Sindaco di Ancona, Presidente del Consiglio Comunale di Ancona, Consiglieri dell’Assemblea Legislativa delle Marche, Consiglieri Comunali di Ancona, la presente anche a seguito della triste vicenda dello stop alle nuove pietre d’inciampo previste in occasione della giornata della Memoria del 27 gennaio p.v. L’Associazione culturale Ankon nostra non ritiene positivo che vicende storiche di commemorazione diventino occasioni di divisioni e polemiche da parte di chiunque e da qualunque forza politica; le stragi sono orrori e riguardano la memoria collettiva. La decisone presa sulle pietre d’inciampo noi la riteniamo triste perché nulla può ripagare gli orrori collettivi di simili stragi e non si amplia il ventaglio delle commemorazioni bloccandone altre già in essere. L’Associazione culturale Ankon nostra già nel mese di maggio  ha presentato al Comune di Ancona una richiesta di intitolazione di alcuni giardini (facilmente denominabili non impattando sulla toponomastica né sulle numerazioni civiche), uno dei quali appunto “Giardino della Memoria delle vittime della Shoah”. Non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta in merito, ma a seguito della recente decisione della Regione Marche di fermare temporaneamente il finanziamento delle nuove pietre d’inciampo abbiamo ritenuto giunto il momento che il Comune di Ancona accogliesse la nostra proposta, come di seguito illustrata, in tempo per la commemorazione del 27 gennaio 2023. Ne abbiamo informato per vie brevi anche il Consiglio della Comunità Ebraica di Ancona nella persona del Dott. Remo Morpurgo. 

Abbiamo chiesto al Sindaco di Ancona e alla Commissione Toponomastica l’intitolazione, anche con l’obiettivo di riqualificarla, della zona verde compresa tra Via B. Gigli, Via Moroder, sovrastante il Largo delle Staffette Partigiane, proponendo la denominazione Giardino della Memoria delle Vittime della Shoah.

Come gesto unitario di concordia e di rispetto per qualunque caduto è per noi giunto il  momento d’intitolare altri giardini ai martiri di altre stragi (ce ne sono tante di stragi: le Foibe, il Terrorismo, Nassiriya, ecc…); sarebbe un bel segno di concordia e di superamento delle divisioni inutili e non rispettose di nessuna vittima. Per questi motivi abbiamo altresì proposto l’intitolazione, anche con l’obiettivo di riqualificarla, della zona verde compresa tra Via Camerano e Via delle Grazie proponendo la denominazione Giardino Falcone e Borsellino.

Sulle altre intitolazioni opportune (Foibe, il Terrorismo, Nassiriya, ecc..) abbiamo ricordato al Sindaco che ci sarebbero zone attualmente prive di denominazione come lo spazio verde - giardino all’ingresso del Cimitero di Tavernelle o lo spazio davanti lo Stadio Dorico (giusto per citarne due tra le principali e significative). Secondo noi non è più tempo di divisioni ideologiche che fanno male alla memoria collettiva e a tutti noi.

Dopo aver invitato nel 2020 il Comune al riconoscimento pubblico della figura di San Giovanni Paolo II con l’apposizione della targa “Largo San Giovanni Paolo II” intitolando un luogo pubblico finora rimasto anonimo (a proposito il 22 ottobre p.v. sarà posizionata la targa in marmo e dall’Amministrazione non è giunto ancora l’invito alla nostra Associazione che ha proposto tale iniziativa), dopo aver chiesto nel 2021 in occasione del 160° anno dell’Unità d’Italia l’intitolazione delle principali rotonde cittadine a tutti i Capi di Stato dell’Italia Unita (ancora non è giunta nessuna risposta ufficiale), oggi chiediamo alle S.S.V.V. un bellissimo gesto di memoria e di concordia accogliendo il nostro gentile invito a non fermare iniziative già in essere, come quello delle pietre d’inciampo e a  sollecitare altre intitolazioni di altri luoghi pubblici alle Vittime delle tante (e troppe) stragi italiane. Sicuri in questo modo di aver espresso il  nostro contributo civico e di averne motivato la richiesta, auguriamo a tutti buon lavoro».

                                               

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