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Green pass sì o no? In venti chilometri cambia tutto: ne sanno qualcosa due parchi acquatici

Il VerdeAzzurro e l’Eldorado, divisi tra San Faustino di Cingoli e Apiro, sono i protagonisti del caso particolare emerso in questi giorni. Il primo non richiede l’obbligo di certificazione, il secondo sì. Cosa accade in questo caso?

Venti chilometri per trovare una diversa, e opposta, applicazione della normativa legata al Green pass. E’ quanto sta accadendo tra Cingoli (frazione San Faustino) e Apiro dove, in meno di venti chilometri che li separano, i parchi acquatici del VerdeAzzurro e di Eldorado presentano notevoli differenze in merito.

Secondo il codice Ateco, che interessa soprattutto l’obbligo di Green pass (strutture ricettive, camere ecc.ecc.) il primo non è tenuto a controllare la clientela mentre il secondo sì suscitando non poche polemiche a riguardo. La direzione di Eldorado non ha nascosto la sua rabbia: «Si tratta dell’applicazione della legge alquanto soggettiva – sostengono alla direzione dell’Eldorado – che alla fine discrimina sia l’azienda sia lo stesso comune di Apiro che vede andare un flusso consistente di turisti e clienti fuori dal proprio territorio. Per questo facciamo un appello anche al Sindaco della mia città per prendere una posizione decisa. Del resto non possiamo lasciare soli gli imprenditori che applicano alla lettera la legge. E su questo punto vogliamo lanciare un appello anche alle Autorità: se lasciamo che alcuni possano svicolare dalle leggi, chi le rispetta viene pesantemente penalizzato, come sta succedendo alla Eldorado Srl».

Verdeazzurro, da far suo, ha rispedito le polemiche al mittente dichiarando che la struttura si sta attenendo semplicemente a quelle che sono le disposizioni in materia e che se ci dovessero essere dei cambiamenti sarebbero pronti ad adeguarsi senza alcun problema.

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