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Saggese: «Lascio l’Avalon, fiero di quanto fatto. Per me inizia una nuova vita»

Lo storico titolare della famosa pizzeria anconetana cambierà lavoro e saluta tutti con un toccante post su Facebook

ANCONA- Un post toccante su Facebook per salutare l’Avalon, la famosa pizzeria anconetana in via Sacco e Vanzetti, che ha contribuito a rendere una delle migliori pizzerie a livello regionale. La lascerà ai suoi, ormai ex, collaboratori e soci (ma soprattutto amici) Paolo Saggese per tuffarsi in una nuova avventura che svelerà più avanti. Consapevole che nel ruolo di “titolare” ha scritto una bella storia cittadina:

«10/06/2014 - 29/03/2022 inizio e fine di un'esperienza meravigliosa. “Fare il cameriere è semplice, devi portare due piatti al tavolo…”. Ho sentito milioni di volte questa frase, e ricordatevela fino alla fine di quello che sto per scrivere. Devo questo saluto a tutti voi, ai miei colleghi, ai fornitori ma soprattutto ai miei fantastici clienti che mi hanno accompagnato in questa fantastica avventura. Grazie a quest'azienda ho imparato tanto, ho riso, mi sono arrabbiato, ho passato momenti indimenticabili sia nel bene che nel male, ho pianto, ho diverse volte rischiato, ma tutto ciò mi è servito a crescere sia a livello lavorativo che personale. Ho visto bambini crescere, bambini diventati adolescenti, adolescenti diventati uomini e donne, uomini e donne diventati marito e moglie, marito e moglie diventare mamma e papà, tutto questo in otto lunghissimi anni. Ho creato dei rapporti che mai avrei pensato con tanti clienti, ma prima di essere clienti sono persone, persone che mi hanno insegnato tanto e che mi hanno dato sempre fiducia nel corso degli anni e che ho cercato di non deludere mai. Negli ultimi anni, siamo riusciti a superare molti momenti di difficoltà tra incendio, pandemia mondiale, e per non far mancare nulla ci si mette di mezzo anche una guerra che fortunatamente nei limiti ancora non ci tocca, ma siamo riusciti a rimanere in piedi organizzandoci in tutti i modi possibili, sono fiero di me, fiero del lavoro che ho svolto, fiero di essere riuscito a tirare su un'azienda del genere che era prossima al fallimento, non ho assolutamente nulla da recriminarmi, ma è arrivato il momento di dire addio, ora devo pensare a me, alla mia metà e al piccolo Diego in arrivo, non potevo continuare a fare una vita del genere. Non pensavo mai arrivasse questo momento ma purtroppo quest'attività mi ha fatto anche capire che nel giro di un mese tutto può succedere tutto può cambiare, ma con le stesse palle con il quale ho intrapreso il cammino in pizzeria, andrò avanti ugualmente allo stesso modo, a testa alta e rimboccandomi le maniche pronto per una nuova meravigliosa avventura».

Poi, i ringraziamenti: «Grazie a tutti per avermi reso la persona che sono oggi. Come vedete, non ho assolutamente parlato di lavoro, quando sentite dire "fare il cameriere è semplice, cosa ci vuole a portare due piatti al tavolo..." pensate a questo, il cameriere è amico, è sfogo, è fiducia, è coccolare il proprio cliente, capire quando si può e quando non si può, è cercare di esaudire dove possibile ogni desiderio del proprio cliente, è scambio di idee, è una persona fidata con il quale puoi parlare, è provare emozioni fortissime quando tutto questo finisce. Per me è un nuovo inizio, il 4 Aprile svelerò il mio nuovo incarico presso un'azienda di un settore completamente diverso, ma sono pronto e carico per ri-iniziare a vivere come si deve».

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