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Aggressioni, carenza di personale e turni «massacranti». ORSA Marche, dito puntato contro Trenitalia  

Il sindacato parla apertamente di una «situazione non più sostenibile»

ANCONA - Aggressioni e carenze di personale, ma non solo. Il sindacato O.R.S.A. denuncia anche i turni ritenuti «massacranti» in Trenitalia. «Da circa 2 mesi stiamo  cercando inutilmente di ottenere risposte Trenitalia, Prefetto e Regione Marche, in merito ad una situazione ormai insostenibile da anni in Trenitalia circa aggressioni, carenze di personale e turni di lavoro dei macchinisti e capitreno delle Marche». Lo scrive in una nota Fabio Riberti, segretario regionale aggiunto OR.S.A. Trasporti Marche.

«Da anni la nostra regione viene saccheggiata in termini di posti di lavoro. Su tutta la direttrice Adriatica, per quanto riguarda i treni a lunga percorrenza di Trenitalia, piovono assunzioni, ma nelle Marche – una regione colpita da terremoto e pandemia – la risposta è stata la chiusura di impianti e il taglio di personale. Non si tratta di decisioni strategiche bensì di scelte politiche fatte a causa dei silenzi di chi dovrebbe difendere i giovani nella nostra regione. In contemporanea- continua il sindacato- assistiamo a qualche amministratore marchigiano che parla di infrastrutture ferroviarie faraoniche nel nostro territorio alla presenza del Ministro. Non diversa la situazione per il Trasporto Regionale Marche (Divisione Business Marche ) dove, alla mancanza di personale, si aggiunge il gravissimo problema delle Aggressioni ipotizzate con anticipo da OR.S.A. Trasporti Marche con innumerevoli note a Trenitalia a causa della carenza di personale in servizio ai Treni e alla chiusura negli anni dei posti Polfer nelle stazioni. Anche per questo che OR.S.A. ha già scioperato in e ora ha aperto le procedure di Raffreddamento in Trenitalia Divisione Business. E’ stata depositata in Regione una interrogazione regionale della Consigliera Regionale Marta Ruggeri del Movimento 5 Stelle, Interrogazione che probabilmente non è di interesse in questo momento, ma siamo certi che lo diventerà quando i treni si fermeranno. Siamo seriamente preoccupati della situazione inerente le aggressioni e inerente la condizione lavorativa in generale dei ferrovieri e come primo sindacato in Trenitalia sentiamo la responsabilità di questi silenzi da parte di chi dovrebbe intervenire prontamente. Noi come sindacato abbiamo fatto tutto quello che potevamo anche alzando i toni, purtroppo spesso le nostre iniziative non vengono opportunamente rese pubbliche, o piuttosto pericolosamente sottovalutate». 
 

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