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Nadia Sampaolesi, la prima presidente donna degli educatori cinofili professionali: «Mi chiedevano dov'era il titolare»

Anconetana doc, ricopre questo ruolo da settembre del 2021. Non è stato facile raggiungere l'obiettivo ma la determinazione e l'amore per gli animali l'hanno spinta a raggiungere i suoi obiettivi

ANCONA - Da settembre dello scorso anno l’anconetana Nadia Sampaolesi è la presidente nazionale dell’Apnec, l’associazione professionale degli educatori cinofili. Nadia svolge questo lavoro con passione da ormai 18 anni ma il suo amore per “fido” è nato quando era solo una bambina. È stato suo padre a farla crescere nel settore poi lei, sfida dopo sfida, con impegno e caparbietà, ha saputo cogliere i cambiamenti di questo mondo. È stata la prima presidente donna in un ramo, quello dell’educazione cinofila, che in passato si considerava appannaggio esclusivo degli uomini. Oggi però le cose sono molto diverse: «Un tempo - spiega - si pensava che il cane andasse “domato” e che servisse una figura fisicamente forte per gestirlo. Poi per fortuna si è capito che la chiave vincente è l'educazione e così sempre più donne sono entrate in questo mondo. Vent’anni fa eravamo pochissime, oggi ce ne sono molte di più».

La formazione

Per lei non è stato semplice intraprendere questo percorso. «In passato è capitato che alcuni clienti, arrivati in struttura, mi chiedessero del titolare oppure ci rimanevo male quando i miei colleghi mi sottovalutavano in quando donna. Le cose ad oggi sono molto cambiate per fortuna e si è capito che la forza non c’entra nulla con l’educazione cinofila». Ha seguito la sua passione e si è iscritta ad un percorso di studi specializzandosi in ambito comportamentale e frequentando un corso ad hoc: «Quando ho iniziato io - racconta - non c’erano molte scuole. Oggi abbiamo programmi strutturati e personale preparatissimo in materia comportamentale e ordinaria». Proprio con l’obiettivo di distinguere l’amatore dal professionista vent’anni fa è nata l’Apnec, l’associazione nazionale che si occupa di portare all'eccellenza la professione di educatore cinofilo. Sono ammessi a soci esclusivamente coloro che hanno sostenuto l'esame di ammissione presso un'apposita commissione d'esame alla conclusione di almeno un corso professionale per educatori o operatori cinofili. I soci Apnec sono quindi esperti in diversi settori: zoologia, etologia, psicologia, antropologia e genetica. «Sul sito dell’associazione - spiega la presidente - c’è un motore di ricerca dove sono raccolti tutti i nominativi degli educatori associati con la qualifica. Si possono vedere i loro curricula e i titoli conseguiti. Inoltre siamo sbarcati sui social per gli aggiornamenti quotidiani. Abbiamo inoltre in piedi un progetto molto speciale in occasione del ventennale». Apnec ha infatti avviato una campagna di sensibilizzazione che si intitola «Scegli con il cuore ma prima parla con un nostro educatore - Scegli consapevolmente e non lo abbandonerai mai» che andrà avanti fino a 15 luglio. I professionisti del settore offriranno consulenze gratuite pre affido per tutti quelli che desiderano un cane per capire insieme se si è idonei all'adozione e se sì, di che tipo di cane, ma anche un incontro formativo, sempre gratuito, per guidare l'inserimento in famiglia del nuovo arrivato. «Vale la legge del “prevenire meglio che curare” - prosegue Sampaolesi - e dunque secondo noi questo è un ottimo modo per consapevolizzare le persone che vogliono prendere un cane».

Progetti

Con il lockdown e la pandemia, infatti, sono molte le persone che hanno deciso di prendere un amico a quattro zampe. Tutto bellissimo finché non ci si trova a fare i conti con la quotidianità. Questo vale anche nella città di Ancona che deve far fronte a svariati problemi: «In primis c’è il problema dei cani liberi e c’è un sottobosco di animali problematici in città che hanno uno stile di vita al limite dovuto alla loro mal gestione. Con l’aiuto di un professionista si potrebbe migliorare sicuramente la loro condizione di vita. Inoltre abbiamo delle problematiche relative alle aree di sgambatura in città. Prendiamo la zona del Passetto. Una parte non è recintata ed è completamente libera. Può essere pericoloso per gli umani e per gli altri cani. Anche qui avvalendosi di una consulenza specifica si possono evitare molti problemi. Basterebbe evitare le improvvisazioni e affidarsi ad un professionista».

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