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«Sposatevi, ma fatelo come volete»: Fabio nel tagliente monologo contro l’omofobia

In rete il monologo che affronta il tema dei suicidi dei giovani omosessuali. Il doppiatore: «Troppe persone fanno ancora fatica a far uscire la propria natura»

Diretto e tagliente, uno di quei monologhi che “non le manda a dire” all’omofobia. Il testo è della scrittrice romana Federica Lucantoni, voce e interpretazione sono dello speaker chiaravallese Fabio Mammarella. “Monologo di un omosessuale” è fatto di 7 minuti e 29 secondi che ripercorrono anche tragedie, come quella dell'adolescente gay che a Roma si è tolto la vita perché si sentiva escluso. Un estratto del monologo è disponibile nella nostra sezione video. Il lavoro completo è invece su Youtube, nel canale di Fabio Mammarella (Monologo omosessuale – di Federica Lucantoni).

Il monologo

Trenta secondi di lancio dei vari notiziari, poi la voce di Fabio che rompe il piattume della cronaca: “Si, è vero. Ho un delirio di onnipotenza, e allora? Allora, cosa volete che vi dica? Mi guardo intorno e vedo lo schifo. Mi guardo intorno e vedo burattini, gente mascherata, costruita, finta. Vivono la loro vita seguendo alla lettera quello che qualcuno, dall’alto gli ha fatto credere sia la giustezza”. Sono queste le prime battute di un testo che punta il dito contro quelli che: “lottano per quella giustezza, sgomitano, fanno tutto e solo in nome di quella giustezza. Ammazzano, pensate. Poi quando arrivo io, l’omosessuale, con una camminata ancheggiante e gli occhi truccati, allora vedete bene come mi guardano. Ridacchiano tra le righe, è arrivato il frocio! Si, sono il gay. E allora? Faccio un sesso da Dio, bella gente. E voi?”. Il testo passa poi al matrimonio, alla coppia e ai figli: “Tutte cose che potrebbero essere giuste di per sé. Il matrimonio è l’amore tra due persone e per persone intendo esseri umani. Niente sesso, niente genere, niente sessualità. Parlo solo di esseri umani. La coppia è l’unione di due individualità, un io e un tu già esistenti. Il matrimonio, se non strumentalizzato potrebbe essere bello. Sposatevi, ma fatelo come volete. Con il vostro uomo, la vostra donna, il vostro cane. Ma fatelo quando sentite veramente di essere elevati». In Italia: “E’ peccato vivere secondo il proprio bisogno e la propria coscienza, non potrei mai avere dei figli. Quanto piango all’idea che non potrei adottarne mai nessuno, pensando che certi bambini passano l’infanzia in orfanotrofio senza amore e senza famiglia!”. Poi l'adolescente suicida: “Si è ammazzato perché si sentiva solo e i compagni lo chiamavano checca, perché aveva paura di dirlo ai genitori, perché questo mondo è omofobo e mi fa schifo. Io mi sento in colpa e mi dispiace, perché non ho potuto fare nulla per lui”. 

«L'autrice è la scrittrice del blog in rete "Il vino e le viole", io sono di Chiaravalle e sono un doppiatore, speaker, cantante ed insegnante di canto- spiega Fabio Mammarella- ci siamo conosciuti esclusivamente per la realizzazione del video, perché entrambi crediamo nella libertà di pensiero e abbiamo testimonianze di persone a noi care che hanno fatto fatica e fanno fatica tuttora a venir fuori con la loro natura, perché ancora la società non lo permette». 
 

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