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L'atlante della birra artigianale nella provincia di Ancona

Una partenza in sordina e poi l'esplosione. La birra artigianale nelle Marche (e nella nostra provincia) è in fermento. Vi proponiamo una guida sui migliori birrifici presenti nel territorio

La birra artigianale nelle Marche (e nella provincia di Ancona) è in continuo fermento. Tra piccole realtà, birrifici affermati e "nuove proposte", da alcuni anni la scena dei birrifici marchigiani ha cambiato continuamente volto. In 10 anni siamo passati da una manciata di impianti (circa 15 nel 2011) agli oltre 60 del 2022, dislocati in ogni parte del territorio. Oggi le Marche presentano una produzione variegata con eccellenze riconosciute anche in ambito internazionale, oltre a grandi luoghi di aggregazione birraia con centinaia di pub e locali. Tra stili consolidati e rivisitazioni, l'offerta dei birrifici marchigiani è sempre più ricca e strutturata. Questa una selezione delle migliori realtà presenti nella provincia di Ancona. 

Scopriamo i migliori birrifici di Ancona

Birrificio del Gomito (Agugliano) - Una piccola perla incastonata tra le colline, dove luppolo e malto si abbracciano creando un tourbillon di sapori ed emozioni. Il nome del birrificio deriva da "ankṓn" che in greco significa gomitoA gestire l'impianto di via Gavone c'è Paolo Ragni, figura storica del mondo brassicolo marchigiano. Paolo ha iniziato il suo progetto nel lontano 2010, quando ha deciso di affiancare la sua passione per la birra alla sua professione principale. La gamma spazia dalle inglesi, dove caramello e frutta rossa la fanno da padrone, alle grandi luppolate americane. L'ultima nata si chiama Brezza di Mare, una gose (birra tedesca, leggermente acida e speziata) che presenta un inconfondibile profumo di agrumi e coriandolo. La birra più conosciuta è invece la Phili, una bassa fermentazione ottenuta con malti Pilsner e Vienna oltre ai luppoli Magnum (amaro) e Saaz (aroma). 

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Birrificio dei Castelli (Arcevia) - Nel 2012 Roberto Coppa e Giovanni Petroni decidono di aprire l'impianto di Borgo Emilio, a Piticchio di Arcevia. In pochi anni il successo li porta a conquistare mercati ben più importanti ed ora le loro birre fanno tappa fissa in alcuni tra i migliori pub e locali dello Stivale. La loro offerta presenta 10 etichette sempre presenti oltre a 5 birre stagionali. Impossibile non menzionare l'Extrema Ratio, double Ipa dal colore dorato, dove agrumi e frutta la fanno da padrone. Poi la Calix Niger, chocolate stout con ricordi di caffè tostato e la Mirabilia, un'APA (American Pale Ale) dai toni floreali e con un amaro deciso ma non eccessivo. 

Godog (Jesi) - Ricerca, sperimentazione e una sana dose di follia. Si potrebbe riassumere così il birrificio di via Acquaticcio, alle porte della zona industriale della città di Federico II. Fondato nel 2016 dal birraio Francesco Capomagi, Godog (nome palindromo) è il primo birrificio artigianale di Jesi. Oggi e a distanza di 6 anni, il birrificio jesino ha quintuplicato la propria produzione, arrivando a toccare quota 70mila litri l'anno. Tutto questo è stato possibile grazie alla lungimiranza dei soci che, nonostante la pandemia, hanno sempre continuato ad investire. I proprietari hanno infatti acquistato nuovi tank per la maturazione e fermentazione della birra, oltre ad aver installato un depuratore ad osmosi inversa, per filtrare l'acqua ed aumentare la qualità del proprio prodotto. Una filosofia che ha permesso ai ragazzi di Godog di portare le proprie birre in tutta Italia. Tra le loro birre più importanti troviamo la Hail Citra, un'IPA (Indian Pale Ale) extraluppolata con forti note di agrumi e frutta tropicale. Come non menzionare poi la Selvatigo Gose, una Sour kettle con mosto di verdicchio, vera hit del birrificio jesino. Per concludere la Pils is the new Ipa è l'espressione della grande creatività dei ragazzi di Godog: una pils con l'aggiunta di luppoli americani e con un finale amarissimo. 

L'intervista al mastro birraio

Wallop (Monsano) - Il microbirrificio di Cristiano, Marco e Luca è una delle realtà più fresche dell'intero territorio anconetano. La produzione è nata a fine 2017 dopo che i titolari un anno prima avevano vinto il concorso di Unionbirrai (Beer Attraction di Rimini) con le loro birre prodotte in casa. A quel punto i ragazzi di Wallop hanno acquistato il loro impianto ed avviato una produzione che ad oggi conta la presenza di 4 etichette: 2 Pils, un'APA ed una Double IPA. Le due birre più conosciute sono la Happy Milf (Italiana Pilsner) e la Happy Gilf (Bohemian Pils). 

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IBEER (Fabriano) - Sulle colline marchigiane, nei pressi di Fabriano, un vecchio fienile ristrutturato ospita oggi un moderno birrificio agricolo circondato da cinque ettari di campi coltivati ad orzo. E’ qui che nascono le birre artigianali IBEER, ideate e realizzate dalla birraia Giovanna Merloni. Tutte le fasi della produzione avvengono all’interno dell’impresa agricola: a partire dalla coltivazione dell’orzo, per arrivare al confezionamento del prodotto finito ed imbottigliato. Ogni birra si caratterizza per l’utilizzo delle migliori materie prime e per la scelta di lavorazioni qualificate e certificate. Questo è possibile grazie alla presenza di una tecnologia all’avanguardia che permette di seguire internamente tutto il processo produttivo, con una sala cottura da 5 ettolitri, in grado di produrre almeno 40 ettolitri a settimana. Tra le etichette più importanti troviamo la BeeBock, una bock al miele di melata e la Storta, una blanche con canapa sativa. 

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