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Marche in zona arancione: «Viste le restrizioni il governo preveda nuovi ristori»

Il presidente Francesco Acquaroli in un lungo post con l'immagine dell'andamento dei contagi nelle Marche riflette sul sistema a fasce di colore: «Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al Governo di cambiare strategia»

Il governatore Francesco Acquaroli posta il grafico dell'incidenza dei contagi e dei ricoveri in regione e chiede un «cambio di strategia» al governo alla luce della logica a fasce di colore. La riflessione è arrivata dopo che ieri il Ministro della Salute Roberto Speranza ha posto le Marche in zona arancione da lunedì 7 febbraio.

Ha proseguito il presidente della Regione: «È evidente che a fronte di un aumento molto elevato di positivi registrati, non corrisponde un uguale aumento dei ricoveri nelle nostre strutture ospedaliere, consegnandoci la fotografia di una situazione che fortunatamente, anche grazie alla campagna vaccinale, resta sotto controllo». Poi ha aggiunto: «Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere al Governo di cambiare strategia e di adeguarla a questa nuova fase, che a noi risulta chiara e inequivocabile. La zona gialla, e a maggior ragione la zona arancione, comportano un messaggio di allarme con delle ulteriori conseguenze sociali ed economiche. Se il Governo ritiene di non rimuovere questo tipo di divisione in fasce di colore e di restrizioni, deve anche fronteggiarne le conseguenze che pesano su interi settori, come il turismo, le attività commerciali ed economiche, il mondo dello spettacolo e non solo». 

Acquaroli insiste dicendo che «le Regioni non possono intervenire con provvedimenti contrari rispetto a queste decisioni prese dal Governo. Ritengo però urgente riprendere la discussione in sede di Conferenza delle Regioni per chiedere al Governo nuovi ristori in virtù delle restrizioni che impone».

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