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Martedì, 16 Aprile 2024
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Le Marche ai piani alti nel report di Save The Children sull’infanzia. La direttrice Milano: «Rafforzare rete di cura per il disagio mentale»

E’ stata pubblicata da Save The Children la tredicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia “Come stai?”. Attraverso una serie di indicatori volti ad individuare come disuguaglianze e povertà incidono sulla salute dei bambini in Italia, emerge che le Marche svettano ai primi posti dietro a una regione virtuosa come il Trentino

ANCONA - Per un bambino che nasce nelle Marche l'aspettativa di vita media è di 83 anni, ma la speranza di vita in buona salute nella regione è di 61,4 anni, con un divario di quasi 6 anni rispetto alla provincia di Bolzano che ha quella più alta in Italia (67,2). Tutto sommato, niente male. Considerato che il Trentino Alto Adige è la regione più virtuosa d’Italia, secondo il report “Come stai?” sull’infanzia a rischio in Italia, redatto da Save The Children. E anche sulle barriere architettoniche le Marche possono dire di aver raggiunto traguardi encomiabili. Infatti nella regione, il 40,4% delle scuole è privo di barriere per alunni con disabilità motoria, unica a superare la soglia di 2 scuole su 5 oltre alla Lombardia. E ancora: In Italia, dove quasi un milione e quattrocentomila bambini vivono in povertà assoluta - e le Marche registrano il 20,5% in povertà relativa, inferiore alla media nazionale del 22%. Quindi, mantenendo il dato regionale aggregato, le Marche evidenziano buoni livelli di performance. Ma è scendendo nel dettaglio sulle varie provincie che si può constatare quanto la situazione sia disomogenea su tutto il territorio regionale.

I dati 

Nelle Marche il 18,5% dei bambini sotto i 3 anni accede agli asili nido pubblici e convenzionati e l’accesso alle mense non è uniforme: ad Urbino è il 64,9%, ma ad Ancona scende fino al 30,8%. Un dato che, però, ha posto una questione prioritaria riguarda gli effetti psicologici della pandemia che nel biennio 2020-2021 si sono fatti sentire in tutta Italia e in maniera incisiva anche nelle Marche dove i ricoveri per patologia neuropsichiatrica infantile sono cresciuti in media del 39,5% tra il 2019 e il 2021 (prime due cause, psicosi e disturbi del comportamento alimentare). «Bisogna rafforzare la rete di prevenzione di cura del disagio mentale negli adolescenti - sostiene Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save The Children - La domanda è enormemente cresciuta con il covid, e dunque c’è una forte necessità di attivare una rete di risposta che accompagni gli adolescenti nella loro crescita». Mentre in tutto il Paese si contano solo 394 posti letto in degenza in questi reparti, solo 15 quelli nelle Marche. I dati tornano ad essere più rassicuranti secondo altri indicatori. Ad esempio: nelle Marche il 18,6% dei bambini 3-17enni non pratica mai sport, un dato inferiore alla media nazionale del 24,7%. E ancora: nel territorio regionale il verde in città è di 31,9 metri quadrati per abitante, in linea ai 31 della media in Italia e leggermente superiore ai 27,2 delle regioni del centro. 

Gli interventi

Gli interventi di Save the Children in Italia da anni si realizzano su territori e quartieri delle città nei territori dove vi è un forte impatto di disuguaglianze socioeconomiche ed educative su bambine, bambini e adolescenti. Il supporto specifico alla salute e benessere materno-infantile è assicurato con il progetto Fiocchi in Ospedale, attivo da 10 anni e realizzato in collaborazione con Aziende Sanitarie locali, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari e associazioni territoriali di 9 città italiane, tra le quali anche Ancona con l’Ospedale Salesi. Inoltre Save The Children ha attivato 26 Punti Luce: spazi gratuiti quotidiani ad alta intensità educativa in 20 città italiane e 15 regioni, tra cui le Marche. I Punti Luce hanno accompagnato dal 2014 più di 46.700 bambine, bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni, di cui 422 ad Ancona, nel loro percorso per apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, grazie anche a più di 4.000 doti educative individuali. 

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