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Scuola, precari in piazza: «Ma a settembre avrete ancora bisogno di noi»

Precariato, classi pollaio e non solo. Il mondo della scuola è sceso in piazza anche ad Ancona per chiedere le modifiche al decreto "Sostegni bis"

Un lavoratore su quattro, a scuola, è precario. Numeri da incubo nella nostra regione, che oggi pomeriggio hanno portato in piazza Roma ad Ancona una trentina di precari (GUARDA IL VIDEO). La fetta dei contratti a tempo determinato, sia per i docenti che per il personale Ata, rappresenta un 20% del totale. Oltre 6500 lavoratori (2.354 ad Ancona, 1.550 a Pesaro, 1.255 a Macerata, 748 ad Ascoli, 649 a Fermo) chiedono un contratto di lavoro stabile. Inderogabile, osservano i sindacati, soprattutto alla luce dell’anno scolastico trascorso in pandemia. Con il flash mob, svolto contemporaneamente ad altre città, i lavoratori hanno chiesto le modifiche del "Sostegni Bis". I manifestanti hanno simbolicamente gettato in un grosso cilindro dei biglietti con scritto quelli che ritengono essere i patti non mantenuti dal Governo. 

Cassi pollaio

«Uno degli elementi è rappresentato dalle classi pollaio- spiega Lilli Gargamelli (Flc Cgil)- chiediamo l’abbassamento del numero di alunni per classe, che attiene alla sicurezza ed è legato al distanziamento. Ne va anche della didattica, della socialità e del rapporto corretto tra studenti e insegnanti». Situazione vaccini: «La scuola deve riaprire in sicurezza- continua Gargamelli- ma non può essere un tema legato solo al vaccino, ma alla compatibilità degli ambienti con la capacità di ricevere gli alunni e che oggi non sono adeguati». 

Il flash mob dei precari della scuola

Precariato e concorsi

Un altro problema sentito è quello dei concorsi: «E’ necessario stabilizzare chi consente al Ministero di aprire le scuole ogni anno a settembre, con concorsi a scadenza continua e annuale- dice Paola Martano (Snals Confsal) -Lo scorso anno sono stati banditi concorsi che non sono ancora stati espletati. Ci saranno anche prove per le sole materie scientifiche, come se le altre non avessero importanza. I lavoratori sono trattati da “usa e getta”». Anna Bartolini (Cisl Scuola Marche): «Il piano di assunzioni proposto non risolverà il problema dei precari e a settembre avremo ancora posti vacanti. Ne avremo 81mila sulla scuola comune, e riusciremo a coprirne solo una parte, oltre a 31mila sul sostegno. Nelle Marche abbiamo più di 2.700 posti liberi ma poche persone in graduatoria. Abbiamo persone formate sul sostegno, ma non potranno essere assunte perché non sono in graduatoria e a settembre andremo a dire loro che dovranno tornare in classe lo stesso, perché altrimenti non ci sarebbe la scuola». La richiesta al Ministero è quindi quella di attingere alle graduatorie dei vecchi concorsi e, una volta esaurite, a quelle gps (per le supplenze annuali) per i precari con almeno tre anni di servizio alle spalle. «Tra i vari argomenti di protesta c’è anche il blocco dei neoassunti e dei docenti trasferiti- spiega Antonio Spaziano (Uil Scuola Rua)- Siamo passati dal blocco quinquennale dell’ex ministro Azzolina al blocco triennale dell’attuale governo. Sono state bloccate anche le assegnazioni provvisorie e le possibilità di assumere contratti a tempo indeterminato». 
 

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