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Il ciclismo romantico e avventuroso di Coppi e Moretti raccontato da Marco Pastonesi

Tra aneddoti sul ciclismo romantico delle grandi sfide e delle grandi rivalità, la storia di un incontro che lega il Campionissimo al marchigiano Moretti, geniale e sempre all’avanguardia per le sue intuizioni

L’ultima stagione agonistica di Fausto Coppi, il Campionissimo, è stata una perfetta miscela di casualità e ingegno. L’intuizione di un grande della comunicazione come Alceo Moretti. Il racconto lo fa Marco Pastonesi, giornalista e scrittore, nel suo libro “Coppi ultimo”, presentato ieri pomeriggio alla Sala Sala Coni del Pala Prometeo Estra davanti a lettori e appassionati. Tra aneddoti sul ciclismo romantico delle grandi sfide e delle grandi rivalità, la storia di un incontro che lega il Campionissimo al marchigiano Moretti, geniale e sempre all’avanguardia per le sue intuizioni. Come quella di impegnare il budget pubblicitario della Tricofilina, l’azienda milanese per la quale lavorava come responsabile commerciale, per finanziare una squadra ciclista capitanata proprio da Coppi.

Era il 1959. Il Campionissimo, alla soglia dei 40 anni, era rimasto senza squadra. “Moretti aveva capito che Coppi era ancora molto amato dalla gente – ha raccontato Pastonesi – ed è riuscito a convincere i vertici dell’azienda che quella era la trovata pubblicitaria giusta, nonostante il ciclismo vivesse un periodo di crisi”. Secondo Lino Secchi, presidente di Federciclismo Marche “siamo di fronte alla capacità dei marchigiani di saper cogliere le occasioni e di ritrovarsi nella storia, proprio come fece Michele Gismondi che rinunciò a offerte da capitano per fare il gregario di Coppi in quell’avventura”. Alla presentazione ha preso parte anche il presidente del Coni Marche, Fabio Luna che ha ricordato l’amore per il ciclismo, vissuto in prima persona da atleta in gioventù. Presente anche Andrea Carloni, presidente regionale dell’Ussi. “Alceo Moretti era un grande professionista – ha sottolineato -. Determinato, rigoroso soprattutto con sé stesso. Chi fa comunicazione nelle Marche ha preso qualcosa da lui e il fatto che avesse di queste illuminazioni non mi stupisce più di tanto se pensiamo alla sua vita”. E in sala, a sorpresa, anche Gioia Bartali, nipote del grande rivale Gino Bartali e marchigiana acquisita che vive a Montegranaro, il paese natale Gismondi. “Ci sono tante Marche in questo libro – ha detto Sergio Moretti, figlio di Alceo – Noi siamo cresciuti circondati dal ciclismo. Io mi chiamo Sergio in onore di Sergio Zavoli con cui papà aveva fatto il Processo alla Tappa, trasmissione che ha anticipato quelli che sono oggi i talk show e le trasmissioni sportive. Il padrino di battesimo di mia sorella Renata è Ercole Baldini, campione che ha fatto la storia del ciclismo. Era appassionatissimo non tanto dei campioni, quanto della strategie di corsa e le situazioni che si venivano a verificare in gara”. Al termine della presentazione Pastonesi non si è sottratto ai lettori che cercavano dediche e autografi per le loro copie del libro.

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