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In fuga dalle bombe a soli 11 anni: Kiril ora può tornare a sorridere

Il bambino, 11 anni, è fuggito dalla guerra in Ucraina con la mamma e la nonna. Ora è ospitato a Falconara

FALCONARA - Cori, bandierine colorate e tante emozioni, questa mattina, per dare il benvenuto a Kiril, un bambino di 11 anni fuggito dalla guerra in Ucraina con la mamma e la nonna e ora ospitato a Falconara. Il ragazzino, a partire da oggi 4 aprile, è inserito nella classe quinta A della elementare Mercantini e per accoglierlo tutti i bambini della scuola, le insegnanti e il dirigente scolastico Fabio Rustici lo hanno aspettato in cortile, con in mano una bandierina dai colori dell’arcobaleno. «Kiril, Kiril», hanno ripetuto i bambini, come a fare il tifo per il nuovo compagno. Il ragazzino è arrivato a scuola insieme alla mamma e alla nonna e all’ingresso ha trovato ad attenderlo anche il sindaco Stefania Signorini, che lo aveva accolto al suo arrivo in Italia, lo scorso 13 marzo.

Il grande entusiasmo dei bambini e dello stesso Kiril, che forse non si aspettava una simile accoglienza, ha fatto salire le lacrime agli occhi di tutti gli adulti presenti. A portare Kiril a Falconara erano stati quattro volontari falconaresi, partiti con mezzi di Croce Gialla e Avulss per trasportare farmaci e altri aiuti umanitari fino a Przemysl, la cittadina polacca al confine con l’Ucraina dove è stato allestito dalle associazioni umanitarie un centro per l’accoglienza dei profughi. Kiril, con la mamma e la nonna, era stato riportato in Italia insieme ad altre nove persone. Dopo un primo periodo in una struttura messa a disposizione dalla parrocchia, i tre sono stati accolti in un appartamento a Falconara grazie anche alla collaborazione con la Caritas. Kiril è stato iscritto a una classe a tempo pieno e a coprire i costi per la mensa scolastica sarà la generosità dei falconaresi: la spesa sarà finanziata con i fondi raccolti dal Comune attraverso il conto corrente dedicato. Il sindaco Signorini ha ricordato la prima serata di Kiril a Falconara, quando gli ha comprato la pizza: «Gli ho chiesto quale fosse il suo gusto preferito – ha detto – e mi ha risposto ‘i peperoni’. Così gli ho portato personalmente una pizza con i peperoni. Grazie ai bambini, alle insegnanti e al dirigente scolastico per aver organizzato un’accoglienza capace di arrivare dritta al cuore di questa famiglia».

Nelle scorse settimane altri due bambini ucraini in fuga dalla guerra, ospiti di familiari residenti in Italia, erano stati accolti alle scuole Zambelli e Marconi. Anche in questo caso i bambini sono stati accolti da insegnanti e alunni con una piccola festicciola e i genitori dei bambini di tutte le classi della scuola Marconi hanno regalato alla famiglia ucraina il materiale scolastico necessario per la frequenza.

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