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Tutto pronto per “Hold On”, in uscita l’ultimo capolavoro del rapper Niko Nash

L’artista classe ’93 proveniente dal Riò de j Archi, cuore del capoluogo, il 21 giugno alle 14.30 sul proprio canale Youtube presenterà l’ultimo freestyle che racconta di amici, radici, famiglia e territorio

E’ partito ufficialmente il countdown per l’uscita di “Hold On”, l’ultimo freestyle realizzato dal rapper proveniente dal Riò de j Archi di Ancona Niko Nash, al secolo Niko Shkoza. La prima pubblicazione è prevista per le 14.30 del prossimo 21 giugno sul canale Youtube dell’artista “Niko Nash”, un artista classe ’93 nato in Albania ma cresciuto nel cuore del capoluogo destinato ad un futuro florido e ricco di soddisfazioni secondo tutti gli addetti ai lavori. Il singolo è stato prodotto da Zona16 Studio con la regia di Federico De Cecco e media management di Davide Rubino. La produzione musicale, invece, è opera di Francesco Dalla Fiora, alias Compliçe (1985 Studio) Baviera mentre mix e master sono stati affidati a “Cash One” del Rubik Studio di Dusseldorf:

«Il freestyle è stupendo e racconta gli Archi la realtà in cui Niko è cresciuto – ha spiegato il manager Rubino – Il mood è quello della famiglia, della strada, degli amici. Viene rappresentato l’attaccamento alle sue radici. Lavoro con lui da un anno, quel tanto per dire che davanti a lui ha tutto il futuro. Di artisti bravi ce ne sono tanti in Italia ma una persona del genere, con tali valori, è molto rara da trovare. Rispetto ed educazione sono alla base di tutto e Niko ha mostrato di potersi giocare queste carte. Può arrivare in alto, a livello artistico è già maturo».

Non mancano anche le parole di Niko Nash, parole ricche di soddisfazione che arrivano da lontano e inseguono un sogno: «Hold on è nata con l’idea di essere una fotografia. Ho sempre vissuto in un quartiere, da prima di arrivare in Italia e ho imparato a capire che è una cosa che accomuna le persone. Ci si trova tutti i giorni a condividere un po’ di tutto, dalle piccole esigenze quotidiane ai momenti di difficoltà. Quando c’è un problema tutti si mobilitano per dare una mano. Non ho la presunzione di raccontare tutti i quartieri d’Italia, ci mancherebbe, ma credo che ci sia un filo conduttore che li lega fatto di quotidianità e convivenza, ed è quello che ho scelto di raccontare. A modo mio ovviamente. So che il rap parla una lingua difficile da comprendere perché sembra sempre esagerata ma se si andasse ad ascoltare un po’ di più andando a fondo delle cose si capirebbe molto di più dei quartieri, del mio almeno. Quando ho pensato alla realizzazione del brano ho scelto di metterci dentro tutto questo. Anche il Video parla la stessa lingua, abbiamo cercato di far vivere tutta l’energia e il vissuto che si respira ogni giorno nel mio quartiere, spero che passi il messaggio giusto e non il solito stereotipo del rapper che racconta una criminalità che spesso non c’è nemmeno. Ho messo i miei amici nel videoclip perché è reale, come è reale la condivisione degli stessi spazi tra generazioni che si incrociano e crescono insieme, ti ritrovi di fianco persone con una storia completamente diversa dalla tua, con esperienze diverse che diventano fratelli e si crea una lingua comune. Quella del quartiere appunto, con tutti i suoi pregi e difetti».

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