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L’ex preside Durantini: «Addio Galilei, nove anni stupendi. Gli studenti nel mio cuore»

La dirigente scolastica uscente del liceo anconetano Annarita Durantini ha ripercorso i suoi tre incarichi triennali prima del pensionamento riavvolgendo il nastro dei suoi ricordi. Fortissimo il legame creato con studenti e corpo docenti

Tre incarichi triennali e tanti aneddoti da raccontare. Si è chiusa nei giorni scorsi, in quanto prossima al pensionamento la lunga parentesi che ha legato l’ormai ex dirigente scolastica Annarita Durantini e il Liceo Scientifico anconetano Galileo Galilei (la sostituta sarà la Prof. Alessandra Rucci). Dei nove anni trascorsi, la Durantini porta tutto dentro e nel corso dell’intervista – talvolta – l’emozione diventa più forte delle parole:

«Si chiude una bellissima avventura legata ad un periodo di grandi trasformazioni della scuola. Quando sono arrivata si parlava addirittura di un accorpamento della scuola e mi sembrava quasi un’offesa ad un istituto che godeva di ottima reputazione. Ho scoperto sin da subito un corpo docenti di estrema personalità che credeva e crede nell’insegnamento statale e pubblico. Serietà nella preparazione equivale a quella famosa uguaglianza che la scuola pubblica deve garantire a prescindere da tutto».

Parlando dei ricordi il susseguirsi delle belle sensazioni è tangibile: «Siamo riusciti a vincere il finanziamento della scuola 2.0 per l’innovazione tecnologica ed è stato importantissimo. Grazie a questo siamo riusciti anche a farci trovare pronti in questi ultimi due anni dove il Covid ha scombinato le carte ma noi, dal nostro punto di vista, eravamo già avanti come strumentazione. La priorità assoluta è la formazione dei ragazzi, il loro successo universitario e nella vita, non abbiamo mai creduto alle mode o ad altri fattori. Vado fiera di tante cose anche del certificato “Eduscopio” che ha riconosciuto la bontà della nostra metodologia. Ci siamo addentrati in tanti percorsi, compreso quello della biologia con curvatura biomedica per preparare al meglio gli allievi al test di medicina. Non rimpiango nulla abbiamo fatto il massimo».

E poi una battuta per gli studenti, sempre nel cuore: «I loro attestati di stima mi hanno commosso. Non ho mai disgiunto lo studente dal cittadino, i ragazzi hanno sempre avuto grande spazio e dalle loro menti sono nate iniziative grandiose come la partita del cuore, il giornalino, il progetto l’Europa inizia da Lampedusa. Lavoro ormai da tanti anni, è giusto riposarsi e magari provare a ricavarmi dei momenti di maggiore spensieratezza portando tutto dentro di questi anni. Dimenticarlo è impossibile».

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