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Pane a peso d'oro ma la farina costa meno, fornai sul piede di guerra: «Noi vittime con i clienti»

I rincari sul pane non si arrestano nonostante le stime parlino di un calo mai così rilevante dal 2016 a livello nazionale. L'ombra della speculazione si fa sentire e anche ad Ancona il pane è arrivato a costare anche sei euro al chilo

ANCONA - Il prezzo della farina scende ma il pane aumenta arrivando a superare i «sei euro al chilo». Lo denuncia Assoutenti. Intanto l'ombra della speculazione si fa sempre più concreta e a rimetterci sono i titolari delle panetterie e, ovviamente, i clienti. «Parte della farina di frumento tenero deriva dai paesi dell'Est - spiega Mattia Bedini del forno Bedini - ma non è il totale della produzione. Infatti deriva anche da Austria e Germania e quella che usiamo oggi è prodotta con il raccolto del grano di agosto dell’anno scorso. La speculazione è fatta dai grandi mulini che lo danno ai più piccoli e decidono loro i prezzi». A dirlo «sono anche le associazioni di categoria». In effetti l’improvviso calo (mai così rilevante dal 2016) del costo del grano fa dire a Coldiretti che gli speculatori sono in azione: si spostano dai mercati finanziari in difficoltà anche sulle commodities agricole dove le quotazioni dipendono sempre meno dalla momentanea domanda e offerta e sempre più dai contratti “future” in cui si acquista e si vende solo virtualmente. 

Prosegue Bedini: «La farina che fino ad un mese fa pagavamo 38 centesimi al chilo adesso la paghiamo 46 centesimi. Prima spendevamo 500 euro per un carico di farina, ora ne paghiamo 700, duecento euro in più. Inoltre noi sul pane comune ci guadagniamo pochissimo». Ad aumentare non è solo la farina. C'è anche l'olio (quello di semi che proviene dall'Ucraina è razionato nei supermercati), il lievito e l'energia. Inoltre c'è il problema «che a maggio 2022 la materia prima potrebbe scarseggiare perché appunto il grano che noi usiamo per fare la farina deriva dal raccolto di agosto che poi verrà usata ad ottobre».WhatsApp Image 2022-03-14 at 18.28.46-2

A proposito dl caro-energia Arlesiana Giansanti (nella foto), della panetteria Non solo pane in via di Pontelungo dice: «L'ultima bolletta normale era di settembre. Nei momenti di picco di lavoro spendevamo 900 euro di luce. Siamo arrivati a dicembre con 1670 euro, a gennaio e febbraio un totale di 1200 euro». Una cliente mentre esce da un forno in centro dichiara: «Fino a qualche mese fa il pane alle prime ore del mattino era quasi tutto finito, oggi alle 11 ancora ci sono i banconi pieni. Ma cosa si vuol pretendere, i costi aumentano e gli stipendi sono sempre gli stessi. Non c'è da stupirsi». 

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