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La Form a Jesi augura buon anno e lancia la nuova stagione: è bello ritrovarsi a teatro

Lo scorso anno su Youtube, il 2022 si augura dal vivo. Crescenzi dirige, diverte e incanta. Dal 14 gennaio al via la Stagione della Filarmonica Marchigiana

JESI - Il Pergolesi chiude le festività e riapre per la stagione. Quella della Form tornata quest’anno per gli auguri in musica del tradizionale Concerto per l’Anno Nuovo dopo l’edizione in remoto del 2021. Che bello ritrovarsi a teatro a Jesi – anche se con le fpp2 al volto - anziché su Youtube dal divano di casa. La tappa nella città federiciana è stata l’ultima del tradizionale Nuovo Anno che, dal primo gennaio in avanti, ha toccato Fermo, Macerata, Osimo e Senigallia. Dal 14 gennaio prenderà il via la Stagione 2022 con il Concerto per violoncello di Schumann, eseguito da Miriam Prandi, e la Quarta Sinfonia di Brahms. Prima data al Teatro delle Muse di Ancona. Il giorno successivo, il 15, di nuovo al Pergolesi di Jesi “un teatro meraviglioso che che è un po’ la nostra casa” ha detto nei saluti iniziali Fabio Tiberi, direttore artistico della Filarmonica Marchigiana. Un 2022 di ritorni, insomma. La Form ancora a Jesi, si diceva, diretta da David Crescenzi. E, per quanto riguarda il primo concerto della stagione, il ritorno di Miriam Prandi, violoncellista che doveva esibirsi già a febbraio 2020, prima che il il maledetto Covid invadesse le nostre vite.

Tornando all’esibizione di ieri sera, il programma prevedeva melodie di Čajkovskij, Verdi, Rossini, Waldteufel, Delibes, Strauss e Gounod. Accanto al maestro Crescenzi, sempre una garanzia, la partecipazione dell’ottima soprano egiziana Rasha Talaat. Quasi due ore di musica con tanti applausi per gli interpreti, lo stupore dei coriandoli sparati dal tubo per sottolineare l’Explosions-Polka di Strauss e triplo bis finale. Quello deciso da Crescenzi, la incalzante Tarantella Napoletana di Gioachino Rossini, e quella proposta dalla Talaat, Il Bacio di Luigi Arditi. E il terzo? Neanche a dirlo. “Tanto lo so che volete il Radetzky” smaschera sorridendo il direttore prima di far partire il tamburino che intona le prime note della Marcia che come da tradizione chiude il concerto coinvolgendo il pubblico nel consueto crescendo ritmato delle mani battute. Davvero un bel collettivo di applauditori: dal divano di casa mica veniva così bene.

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