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Metalmeccanica Marche, Fiom-Cgil: «Lavoratori al centro. Governo? Se non ascolta ci mobiliteremo»

Nell’iniziativa promossa ad Ancona dalla Fiom era presente il segretario generale nazionale Francesca Re David che ha parlato sia della stretta attualità sia della vertenza Elica

Un incontro per capire il futuro del settore metalmeccanico nelle Marche, partendo soprattutto dai numeri dell’ultimo anno. Si è svolta con queste prerogative l’iniziativa di questa mattina (7 giugno) ad Ancona promossa dalla Fiom alla presenza di una buonissima rappresentanza di lavoratori. Tante le personalità che non sono volute mancare al summit, tra cui il segretario generale nazionale Fiom-Cgil Francesca Re David: «Non si possono non mettere i lavoratori al centro di tutto. Tutte le risorse sono soldi pubblici dell’Europa e dell’Italia che produrranno debito da pagare per le nuove generazioni quindi va creato lavoro buono e sostenibile. Se, invece, questi soldi servono solo per far guadagnare le imprese li mettessero loro in prima persona, il blocco dei licenziamenti ad esempio non può partire senza gli ammortizzatori sociali».

Sempre sui licenziamenti, collegandosi anche alla vertenza Elica nelle Marche, il segretario nazionale ha puntato gran parte del suo discorso: «La questione dei licenziamenti è incredibile e i lavoratori dell’industria sono quelli che rischiano più di tutti pur avendo sempre pagato i contributi per la cassa integrazione. Bisogna allargare i contratti di solidarietà, promuovere gli ammortizzatori sociali e se il Governo non ci ascolta ci mobiliteremo. Elica? Va bene e produce un prodotto di qualità ma è la dimostrazione che gli interessi del mercato sono indifferenti a ciò che accade sul territorio. La ricchezza è una ricchezza professionale perché i lavoratori sono molto bravi nel loro lavoro». E ancora: «Il Governo deve ascoltare i sindacati perché sono la voce dei lavoratori. Importante sarà investire anche sulla digitalizzazione e sulla formazione del lavoro».

                                         Francesca Re David-2

A livello di numeri vanno registrati, nel 2019, i 59539 lavoratori dipendenti nel settore a livello marchigiano. Il comparto più in crisi è quello degli elettrodomestici ed elettronica che ha perso 251 nell’ultimo anno giungendo a quota 11.955. Del dato totale dei lavoratori, 38mila sono operai, 16mila sono impiegati e oltre 3mila gli apprendisti; le donne sono 12mila e rappresentano il 19,7% degli occupati. Numeri che sono stati ribaditi anche dalla segretaria regionale Cgil-Fiom Daniela Barbaresi: «Complessivamente parliamo di un settore che ha subito le ripercussioni della pandemia e tutto ciò che ne è derivato. Siamo davanti ad una nuova sfida, a risorse messe a disposizione dell’Europa cercando di coniugare al meglio la qualità. Il nostro obiettivo è garantire la centralità del lavoro e dell’occupazione».

A fare eco anche l’altro segretario regionale presente Tiziano Beldomenico: «Abbiamo tanti temi da sviluppare, dalla sicurezza alla ripresa passando per il territorio e alla vertenza Elica. I dati dicono che il settore metalmeccanico è importante per le Marche e da qui dobbiamo ripartire». All’incontro che si è tenuto al Conero Break della Baraccola hanno preso parte anche Walter Cerfeda (presidente Ires Cgil Marche), Elisa Marchetti (ricercatrice Ires) e Sauro Longhi (docente della Politecnica delle Marche).

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