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Il 2023 sarà l’anno della fibra ottica, già chiusi oltre 180 cantieri: si avvicina una data storica per le Marche

Piano banda ultra larga: confermato entro l’anno il completamento dei cantieri nelle “aree bianche”

ANCONA - Sono 182 i cantieri chiusi alla fine del 2022, i restanti 35 completati entro i prossimi dodici mesi. Il dato evidenzia l’approssimarsi di una data storica per le Marche, quella del completamento entro il 2023 del Piano Banda Ultra Larga (BUL) nelle “aree bianche” della regione. «Un risultato significativo sul quale ci siamo concentrati fin dal primo giorno del nostro insediamento – spiega il presidente della Regione Francesco Acquaroli -.  Avevamo ereditato un importante ritardo sui cantieri e questo orizzonte temporale  ci consegna la prospettiva di una regione finalmente adeguata alle esigenze di famiglie e imprese. Il divario digitale è il grande tema sociale ed economico che affligge le aree interne, montane e i tanti piccoli borghi della nostra regione, ovvero quelle definite “aree bianche” o “a fallimento di mercato”. Zone poco attrattive per gli operatori, cantieri che la Regione ha invece sostenuto - tramite gli interventi realizzati da Open Fiber - con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità . La nostra giunta, dal suo insediamento nell’ottobre 2020, ha sempre considerato il tema della connettività un dossier nevralgico nella strategia complessiva di rilancio delle Marche e delle aree interne in particolare. Quest’attenzione ha impresso uno slancio nuovo al cronoprogramma dei lavori, che fino a quel momento avevano cumulato centinaia di giorni di ritardo. Impegno rinnovato nel febbraio dello scorso anno durante l’incontro con Mario Rossetti, Amministratore Delegato di Open Fiber».

In un momento storico, in cui tutti i servizi della pubblica amministrazione migrano verso il digitale «l’assenza di una connessione adeguata - spiega l’assessore allo Sviluppo Economico e alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini - non può più essere declassata a semplice disservizio: le reti di nuova generazione sono perciò una necessità imprescindibile e non più rinviabile per cittadini e imprese. Un’urgenza resa ancora più eclatante dalla pandemia, caratterizzata dal massiccio ricorso alla didattica a distanza e al lavoro agile». In questo contesto, le Marche, caratterizzate da una distribuzione demografica estremamente puntiforme, rappresentano la pressante esigenza di connettività, con ben 176 comuni su un totale di 236 che annoverano un numero di residenti inferiore alle 5mila unità. «Parliamo di località  - conclude Antonini - perlopiù distribuite nelle aree interne e montane dove anche inviare una mail o ricevere una telefonata può rappresentare un problema. Problema che stiamo risolvendo con decisione attraverso l’incessante lavoro degli uffici in collaborazione con Open Fiber. «L’accelerazione impressa nelle aree bianche è evidente – sottolinea Ferdinando Gandolfi, responsabile Network&Operations Area Centro di Open Fiber – e i risultati raggiunti nelle Marche ne rappresentano l’esempio plastico. Nel solo 2022 è stato fatto in tutta Italia il 50% in più rispetto a quanto fatto complessivamente dall’inizio delle attività di Open Fiber fino al dicembre 2021. Tutto ciò significa che la macchina sta girando a una produttività tale da permetterci di rispettare i piani condivisi nel giugno scorso con il Ministero dello Sviluppo Economico e Infratel Italia». I dati sull’evoluzione dei cantieri aggiornati a dicembre 2022 confermano, stando alla Regione, tali impegni e «premiano sia la forte volontà politica di accelerare la realizzazione dell’infrastruttura, sia la capacità della nuova governance di Open Fiber di rispettare i tempi, nonostante le incertezze che caratterizzano lo scenario internazionale a causa del vertiginoso aumento del costo delle materie prime».

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