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“Comunichiamo l’Ue ai cittadini, soprattutto ai giovani”

Collega il territorio all’Europa, dando informazioni ai cittadini e portando le loro istanze a livello comunitario. Ecco di cosa si occupa l’ufficio Europe Direct delle Marche

Servono a connettere i territori con l’Ue, informando la cittadinanza circa le attività delle istituzioni comunitarie nonché le politiche europee. E fanno arrivare la voce dei cittadini fino a Bruxelles, portando l’Europa nelle realtà locali. Sono gli Europe Direct, i centri creati da Parlamento e Commissione Ue in tutti gli Stati membri. Per conoscere l’ufficio delle Marche abbiamo parlato con Marisa Celani.

Cos’è l’Europe Direct e quando è nato? Di cosa vi occupate?

Europe Direct (Ed) è un centro dell’Unione europea, finanziato dalla Commissione, che agisce da intermediario tra l’Ue e i cittadini, fornendo a questi ultimi (così come alle imprese) informazioni e assistenza circa le politiche, i programmi, le priorità, i finanziamenti, le istituzioni, i diritti dell’Unione ecc. È una rete nata nel 2005 ed è ora alla quinta edizione. La nuova generazione 2021-2025 ha avuto inizio il 1° maggio 2021 e comprende circa 424 centri in tutta l’Ue, di cui 45 in Italia e 2 nelle Marche, uno dei quali è gestito dalla Regione. La nuova generazione Ed 2021-2025 ha un mandato più ampio rispetto al passato: fornisce informazioni non solo sull’Ue ma anche sui grandi temi di interesse comunitario (come la risposta alla pandemia, il Next Generation EU o il Green Deal). Promuove e organizza dialoghi su tematiche europee, attiva progetti con le scuole per diffondere la cittadinanza europea, crea partenariati con i media locali per l’informazione europea, ascolta le esigenze dei territori per far meglio comprendere alla Commissione l’impatto concreto delle politiche Ue, il tutto coordinandosi con le altre reti di informazione dell’Ue a livello regionale. L’Ed Regione Marche MarchEuropa è un partenariato regionale pubblico-privato molto ampio: ci sono province, comuni, università, la Camera di commercio regionale e tanti altri partner per un totale di oltre 60, comprese anche le altre reti di informazione/assistenza dell’Ue attive sul territorio regionale. Informazioni e assistenza sono fornite sia online che offline, con uno sportello aperto al pubblico, sia a livello centrale ad Ancona che a livello decentrato sull’intero territorio regionale.

Qual è secondo voi la percezione che hanno i cittadini del vostro territorio dell’Ue?

L’Ed Regione Marche si adopera per rendere sempre più capillare la comunicazione delle opportunità, i programmi e le azioni dell’Ue, per raggiungere il maggior numero di cittadini sul territorio: giovani, scuole, aziende, enti locali, ecc. Le tante iniziative messe in campo hanno permesso di fornire ai cittadini marchigiani un’informazione corretta e puntuale, contribuendo al contrasto alle fake news. Riteniamo che un’informazione puntuale debba iniziare dal basso e che l’educazione civica europea debba essere insegnata agli studenti. Per questo rivolgiamo un’attenzione particolare alle scuole e alle università, promuovendo una serie di progetti per fornire le giuste informazioni in ambito comunitario e sensibilizzare i giovani sul loro status di cittadini europei. Grazie ai numerosi progetti che abbiamo lanciato e alle attività di divulgazione e comunicazione, i cittadini del nostro territorio (in particolare le nuove generazioni) hanno percepito l’importanza di essere in Ue. Attraverso dei questionari, l’Ed ha raccolto giudizi e valutazioni dai quali emerge che l’Unione è vista come un mondo di opportunità e vantaggi, sui quali è importante essere costantemente aggiornati.

Perché secondo voi è importante la Conferenza sul futuro dell’Europa?

La Conferenza è stata un’occasione unica di partecipazione dal basso da parte dei cittadini provenienti da ogni contesto sociale e ogni angolo dell’Unione, chiamati a ragionare sulle sfide e le priorità dell’Europa in merito a una serie di temi fondamentali (dal cambiamento climatico alla salute, dalla transizione digitale all’immigrazione). La Cofoe è stata importante perché ha permesso ai marchigiani di prendere maggiore consapevolezza del loro essere cittadini europei e di essere protagonisti nelle decisioni europee. Si è trattato di una sorta di “Stati generali” grazie ai quali i cittadini europei (e in primis i giovani) hanno espresso giudizi, valutazioni, suggerimenti, proposte sulle suddette tematiche che riguardano il futuro di tutti noi. È stata un’opportunità unica che ha stimolato anche il senso di corresponsabilità: non più decisioni prese dalle istituzioni comunitarie percepite come distanti ma la consapevolezza che il contributo di ciascuno può aiutare a costruire l’Europa del futuro e un’unione di persone oltre che di stati.

Quali sono attività avete promosso in relazione alla Cofoe? Qual è stata la reazione dei cittadini?

Le attività promosse in relazione alla CoFE sono state: l’evento “Comunicare l’Europa. La Conferenza sul Futuro dell’Europa” (19 ottobre, online, Università di Macerata), il “Modulo 4 Back to School” in collaborazione con il Comitato europeo delle Regioni (dedicato alla Cofoe all’interno del progetto “Alla scoperta della Cittadinanza europea”, che si tiene online da novembre scorso a maggio 2022), l’evento “#Il Futuro è tuo. Incontriamoci nelle Marche per parlare del futuro dell’Europa” (30 marzo, online, studenti delle 4 università marchigiane) e l’evento “Comunicare l’Europa. La Conferenza sul Futuro dell’Europa – Dialogo con gli studenti del corso Comunicazione pubblica e Open Government” (13 aprile, online, Università di Macerata). I destinatari sono stati principalmente i giovani, che hanno espresso diverse riflessioni in merito alle tematiche trattate dalla Conferenza: rafforzare la partecipazione dei cittadini, combattere la disinformazione, migliorare la comunicazione dei media sulle questioni comunitarie, chiarire il ruolo delle istituzioni Ue. La protezione dei valori europei è risultato un tema molto sentito, mentre molti studenti vorrebbero modificare il meccanismo che condiziona l’assegnazione dei fondi europei al rispetto dello Stato di diritto da parte degli Stati membri.

Quali sono le idee e le proposte che sono emerse dai vostri eventi #latuaparolaconta? Cosa chiedono i cittadini del vostro territorio all’Europa?

A seguito delle attività realizzate sul territorio, i marchigiani hanno espresso varie riflessioni e proposte sui temi della Cofoe. Hanno chiesto ad esempio un sistema di incentivi e sanzioni per ridurre l’inquinamento delle aziende e delle politiche energetiche solidali che puntino sulle rinnovabili per rendere l’Europa più indipendente. E ancora la creazione di un’unione sanitaria che garantisca un livello minimo di assistenza, il contrasto all’inflazione e la creazione di nuovi posti di lavoro. C’è stata poi la richiesta di una vera politica estera comune e di procedere con l’allargamento. Ma anche sanzioni per gli Stati che non rispettano i valori dell’Ue, tutela della privacy, equo accesso alla digitalizzazione, rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, politica migratoria comune, promozione del multilinguismo e armonizzazione dei sistemi educativi. Sono poi emerse esigenze più generali, come quella di essere sempre aggiornati sulle opportunità dell’Ue, in particolare sui finanziamenti ad aziende ed enti locali e di mobilità rivolte ai giovani e al mondo della scuola in generale. I cittadini hanno inoltre evidenziato che i media italiani dovrebbero creare spazi più adeguati per illustrare cosa fa l’Europa per i propri cittadini e in merito ad alcune problematiche di stringente attualità. In generale per i marchigiani l’economia è un tema molto importante, seguito da ambiente e cambiamenti climatici. Molti hanno espresso soddisfazione per le misure adottate contro la pandemia e fiducia nel piano di ripresa NextGenerationEU.

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